sabato 21 dicembre 2013

Repubblica di San Marco

In questi giorni la protesta del Coordinamento 9 dicembre sembra andare in calando, dico sembra perchè in realtà i presidi sono ancora tutti attivi ma i media di regime cercano di nasconderlo ,la protesta continua ed è giusto che sia così !
C'è una cosa però che mi preoccupa e cioè la deriva leghista che stanno prendendo i coordinatori .
Improvvisamente hanno smesso di voler salvare l'Italia e cominciano a parlare di Veneto indipendente ,quindi ho deciso di dare alcune informazioni storiche riguardo a quel perido storico di cui i venetisti omettono di parlare cercando di essere il più sintetico possibile.
17 marzo anno domini 1848
Dopo la rivoluzione siciliana di gennaio , prima ancora di Milano (le famose 5 giornate) la popolazione di Venezia insorse contro l'invasore austriaco cacciandolo dalla città.
La prima azione dei rivoltosi fù liberare dal carcere i Patrioti Daniele Manin e Niccolò Tommaseo che pochi giorni dopo formeranno un governo provvisorio . La Repubblica adotterà il Tricolore con il leone di San Marco come bandiera ed entrerà in guerra assieme al Regno di Sardegna . in luglio il parlamento veneziano deciderà l'annessione allo stato piemontese riconoscendo Carlo Alberto di Savoia come Re.
Le sorti della guerra furono sfavorevoli ai Savoia ma le città non nè vollero sapere di far rientrare gli austriaci e vennero tutte assediate e furono tutte ben presto costrette alla resa,  tutte tranne Roma e Venezia che resistettero ad oltranza anche perchè in queste città erano accorsi soldati di TUTTA la penisola. Con questo proclama Manin chiamò a raccolta gli italiani:

A Venezia in particolare vi erano due contingenti napoletani uno di 2500 uomini comandato dal colonnello Ulloa a difesa di Forte Marghera e uno di 2000 effettivi comandato dal generale Pepe a difesa della città.
Dopo la resa di Roma il 4 luglio 1949, Venezia rimase l'ultimo Tricolore a sventolare sul suolo italico e si arrese solo dopo aver esaurito viveri ,munizioni e anche dopo lo scoppio di un'epidemia di colera.
I veneziani di allora avevano ancora vivo il ricordo della Serenissima eppure lottarono per l'Italia non per se stessi poichè erano ben consci che l'italianità era da sempre dentro di loro e dentro a tutti gli altri abitanti della penisola e nel momento del bisogno quest'unione spirituale che legava tutti gli italiani è sempre venuta fuori , era successo nell'epoca dei comuni, nelle guerre napoleoniche e nel 1848 era giunto il momento di dare uno Stato ad un popolo che ,contrariamente a quello che dicono leghisti e neo-borbonici, era sempre stato unito magari diverso,eterogeneo ma unito  e quindi italiani che state giorno e notte nei presidi non fatevi ingannare  i nostri avi hanno combattuto e sono morti per ridarci una Patria liberandola dallo straniero e anche oggi  il nemico è sempre lo straniero non l'Italiano .
Se abbiamo dei traditori, li processeremo ma non dobbiamo svendere l'Italia alla finanza speculativa dell'Unione Europea per colpa di due traditori ,perchè lo straniero farà ciò che ha sempre fatto: sfruttare le nostre risorse sottomettendo la popolazione civile.
L'Italia è la nostra Patria e il Veneto ne è parte integrante non c'è Italia senza Veneto ,non c'è Veneto senza Italia.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale


giovedì 19 dicembre 2013

L'Impresa di Alessandria

Il 19  dicembre 1941 sei marinai della Decima Flottiglia Mas a bordo di tre Siluri a Lenta Corsa meglio noti come "Maiali" dopo aver fatto  irruzione nel porto di Alessandria d'Egitto affondarono 2 corazzate una petroliera e un cacciatorpediniere riportando un schiacciante vittoria contro la Royal Navy e dimostrando al mondo interno le capacità e l'efficenza della nostra Marina.
La Decima sotto il comando di Junio Valerio Borghese contrariamente al resto della Marina ottenne numerosi successi durante la guerra e questo si deve oltre che alle capacità di marinai e comandante soprattutto alla sua quasi indipendenza dalle alte sfere che rese difficile lo spionaggio e il tradimento che invece subirono gli altri marinai infatti è noto che fino al 1942 ,specialmente dopo questa impresa, la Regia Marina aveva la possibilità di spazzar via dal mediterraneo la marina inglese poichè a parità di tecnologia era numericamente molto superiore se non ci riuscì non fù per impreparazione o incapacità di marinai e ufficiali ,come invece scrive la propaganda anti-fascista, ma perchè le alte sfere della Marina avevano già deciso di perdere la guerra e avendo in mano il miglior corpo d'armata italiano ciò non fù certo difficile.
Il tradimento è dimostrato anche dalla velocità con cui la Marina si consegnò al nemico e anche lì si distinse la Decima unico corpo della Marina a rifiutarsi di cedere le armi al nemico e con il suo comandante Junio Valerio Borghese negli ultimi due anni di guerra dimostrerà di che pasta sono fatti gli italiani riportando un po' di onore in una Patria che lo aveva quasi del tutto perso ed è solo grazie a loro e a tutti gli altri combattenti della Republica Sociale se noi italiani possiamo ancora guardarci allo specchio.
DECIMA MARINAI!!! DECIMA COMANDANTE!!!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

sabato 7 dicembre 2013

I Martiri di Belfiore

Il 7 dicembre 1852 a  Mantova nel quartiere di Belfiore vennero impiccati i patrioti don Enrico Tazzoli, Angelo Scarsellini, Carlo Poma, Bernardo De Canal e Giovanni Zambelli.
Dopo la fucilazione di don Giovanni Grioli il 5 novembre 1851,queste furono le prime di una lunga serie di condanne a morte per impiccagione irrogate dal governatore generale del  Lombardo-Veneto, Josef Radetzky. Esse rappresentarono il culmine della repressione asburgica e mostrarono il vero volto degli austriaci facendo fallire sul nascere ogni politica di riappacificazione tentata dall'Impiccatore Francesco Giuseppe.
La tortura e il martirio dei patrioti di Belfiore ebbe un altro importante risultato quello si svelare la vera natura dello Stato Pontificio cioè quella di atroce nemico del genere umano e dell'Italia in particolare poichè mentre il vescovo di Mantova monsignor Giovanni Corti dopo essersi rifiutato di sconsacrare  tutti i preti arrestati dagli austriaci fù poi  costretto a farlo da un ordine diretto di papa Pio IX che ,come dimostrato durante la prima guerra d'indipendenza, si dimostrò un ottimo alleato  dell'Impero Austro-Ungarico e brutale oppressore del popolo italiano e,fedele solo al suo potere e alle sue ricchezze , non protestò nemmeno quando per somma ingiuria, e con gran dispetto alla pietà cristiana, il governo austriaco vietò il seppellimento degli impiccati in terra consacrata.
Le ultime condanne contro i restanti cospiratori furono comminate nel marzo del 1853 .Prima Tito Speri,Carlo Montanari e don Grazioli,  furono condannati a morte e impiccati a Belfiore il 3 marzo 1853,poi toccò a Pietro Frattini, impiccato il 19 marzo ma le esecuzioni terminarono solamente due anni dopo,quando il 4 luglio '55, venne impiccato Pier Fortunato Calvi poco oltre il ponte di San Giorgio.
Questa è la pace e la prosperità che l'austria diede agli italiani solo morte ,miseria e persecuzione e coloro che vorrebbero un ritorno dell'Austria nel triveneto o sono ignoranti oppure sono dei vili traditori che rifiutano di assumersi delle responsabilità preferendo di delegarle ad un occupatore straniero che farebbe solo gli interessi della sua gente.
Per chi invece esalta ancora papa Pio IX e lo Stato Pontificio rispondo con una citazione:
"Solo in stato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io credo possa un individuo raccomandarsi ad un discendente di Torquemada" Giuseppe Garibaldi

Riposate in pace martiri di Belfiore gli italiani degni di tale appellativo non vi dimenticheranno e vi saranno sempre grati per il vostro sacrificio.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

giovedì 5 dicembre 2013

Che l'inse ?

Il 5 dicembre 1746 a Genova Giovan Battista Perasso detto Balilla lanciò un sasso contro le truppe dell'esercito asburgico dando inizio alla rivolta popolare che porterà alla liberazione della città dagli austriaci.
Da settembre la città era sottoposta ad un pesante giogo e le truppe austriache sotto il comando del mercenario Antoniotto Botta Adorno ,che aveva forti motivi di rivalsa verso la libera Repubblica genovese, spadroneggiavano indisturbati ma la loro arroganza superò il limite quando pretesero di essere aiutati ad estrarre dal fango un pezzo d'artiglieria .
Ed è qui che entra in gioco il Balilla ,la tensione era alle stelle e il ragazzino prese il sasso e prima di lanciarlo gridò "che l'inse?" ( che in questo caso può essere tradotto con "La comincio?" ovvero "Volete che cominci [la zuffa? Eccovi accontentati!]" ) e questa fù la scintilla che fece insorgere la popolazione e nel giro di cinque giorni il presuntuoso Botta Adorno dopo aver promesso :"Ai genovesi lascerò solo gli occhi per piangere" fù costretto a lasciare la città per non farvi più ritorno esattamente come il padre.

L'Italia in questi ultimi anni vive una situazione molto simile a quella di Genova del 1746 oggi i connazionali al servizio dello straniero non si chiamano Botta Adorno ma Letta, Monti,Renzi,Tosi ,Bersani e Berlusconi ma la loro arroganza e quella dei loro padroni non è molto diversa da allora pensano di poter fare tutto senza subirne le conseguenze ,beh io vi dico cari i miei mercenari in giacca e cravatta, il popolo italiano è lo stesso che insorse a Genova nel 1746 o a Milano nel 1848 e ora gli italiani sono al limite della sopportazione ,"Il dado è tratto"  anche voi avete superato il limite e presto o tardi arriverà un altro Balilla a infiammare gli animi ed allora finalmente pagherete le conseguenze delle vostre azioni.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale



martedì 3 dicembre 2013

Bir El Gobi

Tra il 3 e il 7 dicembre 1941 ebbe luogo la Battaglia di Bir El Gobi combattuta dalle truppe del Commonwealth contro quelle italiane del Reggimento Volontari Giovani Fascisti e di alcuni reparti di Bersaglieri.
Gli inglesi dopo aver subito una schiacciante sconfitta ad opera della Divisione Corazzata "Ariete" a fine novembre tentò nuovamente di  aggirare le forze dell'Asse per intrappolarle e liberare quindi le loro truppe a Tobruk.
Nonostante una spropositata superiorità numerica di soldati ed armamenti,l'esercito di Sua Maestà Britannica composto dalla 11^Brigata Indiana con tre Battaglioni di fanteria e due Reggimenti di artiglieria dal 2° Battaglione Cameron scozzese e dagli squadroni di carri armati dell'8° Royal Tanks venne respinto per tre giorni consecutivi dagli italiani armati solo di moschetti, bombe a mano, cannoncini da 47/32 , mortani da 81, gli italiani resistettero fino all'arrivo della Divisione "Ariete" e dei panzer tedeschi che decretarono la sconfitta dell'esercito britannico liberando il presidio e ponendo fine alla battaglia.
Questa battaglia fù il battesimo del fuoco per i Giovani Fascisti che come tutti i soldati italiani  dimostreranno il loro valore durante tutta la guerra, fino all'ultimo giorno della Repubblica Sociale non accettando mai di mettersi al servizio del nemico anche a costo della loro vita. 
La Repubblica Italiana si è presto dimenticata di quei giovani che servirono la loro Patria e probabilmente senza lo sforzo del comandante Fulvio Balisti ,che continuò a tener uniti i suoi ragazzi anche dopo la guerra, il Reggimento Volontari Giovani Fascisti sarebbe stato completamente dimenticato invece a distanza di oltre 70 anni gli ultimi reduci continuano a incontrarsi alla "Piccola Caprera" il casolare che il comandante donò loro in eredità e divulgano alle nuove generazioni gli ideali per i quali hanno combattuto ,perchè anche loro capiscano come si ama e come si serve la nostra Patria.
Mi ricordo una frase di Armando Diaz sui ragazzi del'99: "Li ho visti i ragazzi del '99, andavano in prima linea cantando. Li ho visti tornare in esigua schiera, cantavano ancora ! "


Oggi Mussolini direbbe :
" Li ho visti i Volontari Giovani Fascisti ,andavano in prima linea cantando. Li ho visti tornare in esigua schiera, cantavano ancora !"

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale


domenica 1 dicembre 2013

Gondar : l'ultimo Tricolore dell'Africa Orientale

Il 30 novembre 1941 le truppe italiane di stanza Gondar si arrendevano all'Impero Britannico; così cadeva l'ultimo presidio italiano in Africa Orientale.
Nel maggio 1941 l'africa orientale era stata quasi completamente conquistata dagli inglesi e le truppe italiane sfuggite alla cattura ripiegarono nella regione dell'Amhara ed al comando del generale Guglielmo Nasi organizzarono una resistenza ad oltranza.
In aiuto del Regio Esercito ci fu la popolazione indigena che oltre a combattere gli inglesi fianco a fianco con le Camice Nere, fornirono anche i viveri necessari al sostentamento delle truppe ; poprio uno strano atteggiamento quello degli africani: aiutare quei perfidi fascisti che da anni li opprimevano violentemente!
Stà di fatto che l'impero britannico ci mise 7 lunghi mesi per avere la meglio sugli italiani che si arresero solo dopo aver esaurito acqua,viveri e munizioni.
Nel maggio del '36 gli italiani avevano promesso al Duce che avrebbero difeso l'Impero in ogni modo e contro qualunque nemico e mantennero tale promessa ma le truppe coloniali , che potevano non sentirsi legate a tale giuramento non furono certo da meno e combatterono come gli altri soldati oltre ogni limite possibile e immaginabile per difendere quell'Impero di cui si sentivano cittadini e non sudditi.
Purtroppo vennero sconfitti e come il Congresso di Vienna del 1815 ,anche l'Inghilterra ripristinò i vecchi sovrani d'Africa che continueranno per anni a massacrare i propri popoli per obbedire agli interessi di altri Stati ; d'altronde come noi oggi sappiamo bene è questa la libertà di cui parlano le democrazie ciò che conta è il libero mercato ma un mondo libero è un 'altra cosa.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

giovedì 21 novembre 2013

Degno successore di Berlusconi


E' ormai noto che il sindaco di Verona voglia candidasi alle primarie del centro-destra.
Dopo aver sempre sostenuto che tale carica non gli interessava ora che Berlusconi è fuorigioco,come gli avvoltoi si avvicinano ad una preda solo quando è morente, ora anche lui si è fatto avanti come possibile leader del centr-destra.
Detto questo Tosi ha tutte le carte in regola per essere il successore di Berlusconi : è coinvolto anche se non direttamente in numerose inchieste della magistratura, si circorda solo di yesman e leccaculo,non accetta mai il contraddittorio, è amico intimo delle banche,ha venduto patrimonio publico per milioni di euro (danneggiando la fiera) ,fà vedere a tutti una realtà che non esiste
(es. Modello Verona) ed infine è riuscito a "convincere" numerosi pseudo-camerati ad unirsi a lui
( ovviamente è solo un caso che questi camerati abbiano avuto ruoli in consigli di amministrazione o alla presidenza di partecipate oppure che le loro società abbiano vinto appalti pubblici sulla gestione di servizi inerenti allo stadio).
Qualcosa di nuovo che lo avvicina alla linea dei poteri forti molto più di Berlusconi è l'approccio con la gente ; mentre Berlusconi nella sua opera di distruzione  ufficialmente oltre a predicare ottimismo ,non se la prendeva mai con la gente addossandogli colpe non sue mentre Tosi segue la strada indicata dai suoi amici Monti e Passera e scarca la colpa della crisi sui cittadini italiani e udite udite sulla spesa pubblica  che è esattamente quello che predica l'Unione Europea, il F.M.I e la B.C.E. .
Su una cosa forse Tosi è più furbo: lui non si definisce preseguitato dalla magistratura in compenso i suoi leccapiedi alla prima inchiesta sul caso Agec hanno subito collegato l'indagine alla sua candidatura a leader del centro-qualcosa; insomma contrariamente a Berlusconi non ha il coraggio di metterci la faccia lascia sempre che siano gli altri a prendere le sue difese.
Probabilmente è questo lo stile in voga oggi bisogna tornare alle origini della società e della politica perchè se questo è il nuovo che avanza allora l'Italia è arrivata veramente al capolinea.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale





martedì 5 novembre 2013

Il giorno della Vittoria

Il 4 novembre 1918 viene firmato l'armistizio di Villa Giusti con il quale l'Impero Austro-Ungarico si arrende all'Italia.
La prima guerra mondiale sul suolo italiano era finita e finalmente il barbaro invasore se ne ritornava oltre le alpi con la coda tra le gambe sconfitto e umiliato.
Era passato poco più di un anno dalla disfatta di Caporetto l'esercito italiano allo sbando e in ritirata era sul punto di cedere ed essere sconfitto. Ma sia la popolazione ,terrorizzata dal ritorno degli austraci ,sia l'esercito seppero ricompattarsi e dopo aver fermato l'avanzata nemica sulla linea del Piave il regio esercito passò al contrattacco ed esattamente un anno dopo Caporetto, l'esercito austroungarico subirà una schiacciante sconfitta nella battaglia di Vittorio Veneto che determinerà la fine della guerra.
Riccompattarsi,unire le forze sono ormai termini dimenticati nella nostra Patria tutti da nord a sud fanno a gara per divedere l'Italia seguendo farneticanti teorie o addirittura qualche viscido pigmeo vorrebbe il ritorno degli austriaci e chissenefrega se milioni di italiani hanno sacrificato la loro vita per difendere l'indipendenza e l'italianità dei nostri territori.
Siamo diventati esperti nel farci del male da soli se qualcosa non và l'unica cosa che sappiamo fare è distruggere tutto ciò che la riguarda e poco importa se c'era qualcosa o molto da salvare ; abbiamo dei politici non all'altezza? non si cerca di mandarli via ma si preferisce ritornare schiavi dello straniero dimenticandosi che la grandezza dell'Italia la fanno gli italiani e l'talianità che tutto il mondo invidia è nata ,cresciuta e sopravissuta nonostante la presenza straniera in Italia  e non grazie ad essa. Lo straniero farà sempre gli interessi del suo popolo e non del popolo altrui dobbiamo imparare a fidarci di noi stessi e se chi ci rappresenta si dimostrerà indegno della nostra fiducia và sostituito con qualcuno di più adeguato ma comunque da un altro italiano.
Nel 1917 stavamo per perdere la guerra ,secondo la mentalità odierna re Vittorio Emanuele III si sarebbe dovuto arrendere e firmare la resa invece preferì sostituire il Capo di Stato Maggiore e continuare a combattere e chiamando a raccolta tutti gli italiani ribaltò le sorti della guerra ed è esattamente ciò che dobbiamo fare noi continuare a combattere ,non arrenderci e soprattutto come disse D'Annuzio "Memento Audere Semper" (ricorda di osare sempre) questo ha fatto grande l'Italia e finchè avremo paura della nostra ombra continueremo ad essere schiacciati dagli altri stati che desiderano solo distruggerci.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

domenica 27 ottobre 2013

Rivoluzione d'Ottobre

Il 28 ottobre 1922 ebbe luogo la Marcia su Roma; decine di migliaia di militanti fascisti si diressero sulla capitale rivendicando dal sovrano la guida politica del Regno d'Italia.
La manifestazione si concluse con successo quando, il 30 ottobre, il re Vittorio Emanuele III  decise di incaricare Benito Mussolini di formare un nuovo governo.
Era l'inizio di una nuova era politica: lo stato liberale era finito e l'talia si apprestava ad essere un esempio di fronte al mondo mettendo per prima al bando sia capitalismo che comunismo in quanto due facce della stessa medaglia e naque lo Stato corporativo nel quale tutte le forze sane della nazione lavoreranno in armonia per più di vent'anni .
Lo Stato sociale divenne una realtà e le leggi fatte durante il Governo Mussolini saranno da esempio per tutti i governi successivi che invece di migliorale, smantelleranno un pezzo alla volta tutte le conquiste sociali fatte dal fascismo.
Questa fù la vera rivoluzione d'Ottobre un movimento popolare che portò armonia in uno stato flagellato dalla guerra,dai disordini sociali e dalla "Vittoria Mutilata" ,un popolo stanco di uno Stato incapace di gestire la situazione politica interna ed estera.
La Patria aveva bisogno di una svolta e Mussolini era l'uomo giusto per condurre il popolo italiano verso un domani migliore come disse lui stesso nel 1945 :
"Io non ho creato il fascismo: l’ho tratto dall’inconscio degli italiani. Se non fosse stato così, non mi avrebbero seguito per vent’anni.".
Con buona pace degli anti-fascisti questa è la verità, il fascismo è stato creato e voluto dal popolo italiano e in quanto tale è sempre stato ostacolato da tutte le forze interne ed esterne che non volevano un 'Italia forte,unita e competitiva in grado di contrastare le altre potenze del mondo, tutto il resto  sono solo chiacchere e propaganda ed è ora che tutto questo finisca perchè mentre gli italiani litigano sulla storia il vero potere continua a fare ciò che ha sempre cercato di fare prima,durante e dopo il fascismo:distruggere l'Italia ,ma adesso non c'è più nessuno che abbia la capacità e la volontà di impedirgilelo.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

giovedì 24 ottobre 2013

MALOJAROSLAVETS - "La battaglia degli Italiani"

Il 24 ottobre 1812 ebe luogo la attaglia di Malojaroslavets.
Dopo aver lasciato Mosca il 19 ottobre l'Esercito napoleonico iniziò una lenta ritirata e fù intercettato dal generale russo Kutuzov a 121 km da Mosca a Malojaroslavets dove il IV Corpo d'armata del principe Eugenio di Beauharnais, viceré d'Italia, composto in larga misura da soldati del Regno Italico,  seppur in ritirata inflisse una schiacciante sconfitta alle truppe dello zar e per la prima volta le insegne tricolori lasciarono il loro indelebile marchio in terra di Russia dimostrando una volta di più che ,nonostante i tradimenti subiti nei secoli, il mito per cui "gli italiani non sanno battersi" è una menzogna ed hanno solo bisogno di un idea e di qualcuno che creda in loro; Napoleone fù il primo a vedere il potenziale degli italiani e dopo tanto tempo avevamo trovato un uomo degno di fiducia. Oggi la storia ufficiale si occupa poco di eventi come questo preferisce ricordare le schiaccianti sconfitte o peggio i vili tradimenti compiuti dagli italiani ,fà tutto parte del piano di distruzione dell'Italia; come ho già detto più volte un popolo senza memoria non ha futuro neanche quello italiano a cui il mondo deve la sua cultura e civiltà . Studiamo la storia , leggiamo la storia perchè a Malojaroslavets così come a Legnano,a Lepanto,a Barletta ,a Rivoli, a Pastrengo,a San Martino e Solferino,a Bezzecca, a Vittorio Veneto, a El Alamein e a Nikolaevka non c'erano marziani appena sbarcati sulla terra ma c'erano italiani come noi e se loro hanno portato in alto il nome dell'Italia possiamo farlo anche noi dobbiamo solo credere in noi stessi e ricordarci da dove veniamo.

"Fate che le glorie del passato siano superate dalle glorie dell'avvenire" Benito Mussolini

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

martedì 22 ottobre 2013

Libertà di pensiero ed espressione?????


Fin dalla prima elementare mi fù insegnato che durante il ventennio fascista non c'era libertà: non ci si poteva esprimere liberamente se no si veniva arrestati , i giornali erano sottoposti a censura cosi come le radio. Tutto questo è in parte vero , ciò che è quantomeno discutibile è il resto della storia che ci veniva raccontato cioè che oggi grazie ad americani, inglesi e ai partigiani siamo un popolo libero. In tutti gli stati d'europa sin dalla fine della seconda guerra mondiale è vietato per legge mettere in discussione la verità storica dell'Olocausto e ora anche l'Italia ultimo Stato d'Europa a non aver approvato questa legge liberticida ha ceduto ed il senato l'ha approvata; io mi chiedo , sono veramente liberi i popoli a cui viene imposta per legge una verità storica? Siamo veramente liberi di dire ciò che pensiamo se la legge non ammette punti di vista diversi per un fatto storico?? La storia la scrivono i vincitori questo è risaputo ma mai nessuno prima del 1945 era mai stato condannato per aver dato una versione diversa della storia , è questa la libertà d'espressione esportata dagli U.S.A.?
Non entro nel merito dell'olocausto poichè è un argomento troppo delicato che creerebbe troppe polemiche ma mi sembra evidente che questa legge limiti fortemente la libertà di pensiero e di espressione, libertà che ad onor del vero fin da quando esiste la scrittura è sempre stata sottoposta a limitazioni e censure quindi è assurdo pensare che oggi sia diverso anche perchè ogni giornale o televisione sono influenzati dallo schieramento politico dei proprietari o del direttore.
Come ho già detto non mi interessa se l'Olocausto ci sia stato o meno ; vogliono riscrivere la storia e questo è INACCETTABILE !!!
Un popolo che non ricorda il suo passato non ha futuro ed è questo il loro obiettivo ;vogliono togliere il futuro ai popoli ,vogliono renderci schiavi,degli automi privi di memoria e quindi di coscienza ,vogliono distruggere la famiglia e quindi la socetà e le nazioni che si basano su di essa.
La storia è l'eredità dei popoli tolta quella saremo solo animali da soma e carne da macello.
Il nostro futuro è in pericolo ora più che mai ,ci vogliono togliere :il passato,la nostra terra, il padre e la madre perchè e più politicamente corretto genitore 1 e genitore 2 tra poco ci toglieranno pure nome e cognome per tatuarci un bel numero oppure un bel chip sottocutaneo come agli animali .
Questa è la strada intrapresa rendiamocene conto,se accetteremo anche questo sopruso senza batter ciglio vinceranno loro e una volta che avranno raggiunto il loro obbiettivo ,riprenderci la nostra libertà ci costerà molto caro.
 Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

lunedì 14 ottobre 2013

La fine della schiavitù

Il 14 ottobre 1935 il Comando Superiore Africa Orientale del corpo di spedizione italiano promulga il bando che decreta l'abolizione della schiavitù.
Era da poco cominciata la guerra d'Etiopia a seguito dell'invasione in Eritrea delle truppe del Negus, l'avanzata del Regio esercito anche grazie al Regio Corpo Truppe Coloniali sarà inarrestabile; la regione di Tigrè fù la prima ad essere conquistata ed assaporò per prima la ventata di aria nuova portata dall'esercito fascista . Le barbarie stavano per finire e tempo 7 mesi scarsi , tutta l'Abissina sarà annesa all'Impero Italiano che porterà civiltà,strade, acquedotti ,scuole e ferrovie migliorando sensibilmente le condizioni di vita della popolazione locale che come le altre colonie darà molti soldati al Regio esercito.
Mentre in altre parti del mondo vigeva ancora l'Apartheid oppure c'erano autobus con posti a sedere per bianchi e posti a sedere per negri nell'Africa Orientale Italiana indigeni e italiani vivevano assieme in perfetta armonia che non fù scalfita nemmeno dalle leggi razziali (che poi tanto razziste non erano se paragonate a quelle tedesche ,inglesi e soprattutto americane).
Ovviamente l'invidia delle due potenze coloniali europee cercò di ostacolare in ogni modo la guerra dell'Italia prima vendendo i proiettili Dum Dum (vietati dalla convenzione di Ginevra) e successivamente con la diffamazione ,accusando l'Italia di aver fatto uso dei gas : affermazione a dir poco ridicola visto che l'esercito italiano in Etiopia non aveva in dotazione le tute anti-gas.
Nonostante tutto, i potenti strumenti di propaganda inglesi fecero credere al reale utilizzo dei gas e la Società delle Nazioni  promulgò subito le sanzioni all'Italia ; questo però non rallentò l'avanzata delle truppe e il popolo italiano si strinse tutto intorno al suo Duce quasi a gridare alle altre nazioni "ME NE FREGO le vostre sanzioni non fermeranno la nostra marcia "
L'Italia era tornata ad essere una potenza scomoda e gli italiani erano finalmente ridiventati quel popolo unito che era stato ai tempi di Roma antica . Sappiamo bene come andò a finire e dopo il 1943 quello stesso popolo si trovò a combattere una guerra civile che di fatto non è mai finita e che ci ha reso schiavi dei poteri finanziari. Presto o tardi ci dovremmo ricordare chi eravamo e  ritrovare quella coesione altrimenti saremo destinati a sparire.
Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale


domenica 13 ottobre 2013

Marine Le Pen Sui Clandestini Morti A Lampedusa

Queste sono le parole di chi non si è mai fatto comprare e non si è mai piegato ai voleri di un europa che vuole render schiavi i suoi popoli.

Pozzo senza fondo

Ci risiamo !!!!! Monte dei Paschi di Siena assomiglia sempre più a un buco nero più che a un istituto di credito. Dopo i 4 miliardi donati dal governo Monti ora nel silenzio generale anche il governo Letta regala altri 2 miliardi .
Avete sentito qualche partito della cosiddetta opposizione parlare di questo argomento?? Dove sono i grillini che dovevano circondare il parlamento?? Lega e Fratelli d'Italia non li cito nemmeno in quanto sono sempre stati parte integrante del sistema capaci solo di slogan ad effetto.
Cari italiani siamo al capolinea oramai i politici hanno perso ogni pudore; impongono le tasse e le girano diretta alle banche "in difficoltà" non fanno nemmeno più finita di usare i soldi per altri scopi.
Monti ha reintrodotto l'IMU che fruttò 4 miliardi ,soldi che sono subito stati girati al Monte dei Paschi ,ma come spesso accade in Italia al peggio non c'è mai fine ; sono settimane che ci ripetono che non c'è la copertura di 1,5 miliardi per evitare l'aumento dell'IVA ma subito dopo si trovano 2 miliardi per il Monte dei Paschi cioè la banca chiede e il governo provvede.
Ci stanno derubando e non si trova un politico che abbia il coraggio e la volontà di protestare pubblicamente forse è arrivata l'ora che a protestare ci pensiamo noi non abbiamo nè amici ne alleati in parlamento è ora di capirlo finchè siamo ancora in tempo.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

venerdì 11 ottobre 2013

Dignità e Responsabilità....Cercasi

Il teatrino politico a cui stiamo assistendo da ormai molti mesi ha ormai raggiunto livelli demenziali e il Movimento 5 Stelle che finora ,seppur con una linea politica discutibile e poco incisiva, ne era rimasto fuori ha finalmente deciso di aderirvi gettando definitivamente la maschera. Grillo incolpa i suoi senatori di non aver rispettato il programma per aver presentato la mozione per abolire il reato di clandestinità ,molto bene ma qualcuno l'ha sentito assumersi la responsabilità per aver mandato quei due mentecatti in parlamento ? E' o non è il capo del Movimento? Anche lui come tutti gli altri politici non si assume nessuna responsailità  e non ha nessuna dignità politica al pari dei suoi eletti.
Non si preoccupi il signor Grillo nel deprimente scenario politico c'è chi è messo molto peggio di lei ;il signor Berlusconi oramai oltre alla dignità politica ha perso pure quella personale ed ormai paragonabile a un verme strisciante. Dopo aver tenuto per anni un atteggiamento altezzoso ed arrogante nei confronti di tutti i suoi avversari e nemici ora si è ridotto a elemosinare la grazia alle stesse persone che per anni ha combattuto e da cui si riteneva perseguitato.
Questa è la fine miserabile di un uomo che ha sciupato il 65% del consenso popolare di cui godeva fino a poco tempo fà.
Caro Berlusconi in questo momento a me interessa poco che tu sia colpevole o innocente ma come uomo non vali proprio niente e se non fosse morta a luglio ti consiglierei di parlare con Maria Pasquinelli un insegnante che contrariamente a te ha lottato per la sua Patria e quando la corte di suoi nemici che prononciò la sentenza di condanna a morte la invitò ad appellarsi entro trenta giorni, lei rispose:

"Ringrazio la Corte per le cortesie usatemi, ma fin d'ora dichiaro che mai firmerò la domanda di grazia agli oppressori della mia terra."

Gli italiani erano tutti dalla sua parte e Maria Pasquinelli scampata la pena capitale è vissuta fino all'età di 100 anni mai è stata e mai sarà dimenticata dagli italiani e in special modo dagli esuli di Istria,Fiume e Dalmazia e dai loro discendenti perchè lei da sola aveva fatto più per loro di quanto non avesse fatto lo Stato italiano; quell'infame repubblica di cui anche tu sei stato rappresentante.
Sic transit gloria mundi  Silvio, quando giungerà la tua ora nessun italiano si ricorderà di te e quei pochi vorranno dimenticare.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

lunedì 7 ottobre 2013

La Battaglia di Lèpanto

Il 7 ottobre 1571 ebbe luogo la famosa Battaglia di Lèpanto scontro navale tra gli stati italici coalizzati nella Lega Santa e l'Impero Ottomano.
La battaglia ,pur essendo mossa da grossi interessi economici dovuti al controllo del mediterraneo sempre più minacciato dall'espansionismo turco, in realtà ,come anche per le battaglie di Poitiers e di Vienna, rappresenta lo scontro in cui mondo della Tradizione fù capace di unire le forze per combattere un nemico comune il cui preciso intento era ed è la distruzione la nostra società.
Lèpanto fù la prima grande vittoria del mondo occidentale contro l'Impero Ottomano.
Purtroppo come spesso succede la coalizione a causa di invidie interne non riusci a sfruttare a pieno la vittoria soprattutto per la volontà dell'imperatore spagnolo Filippo II che voleva limitare il potere della Repubblica di Venezia sul mediterraneo e sull'Italia in genere.
Comunque sia i turchi dopo Lèpanto non riusciranno più a dominare il mediterraneo come avevano fatto fino a quel momento e la loro avanzata in Europa si fermerà definitivamente nel settembre 1683 con la Battaglia di Vienna e inizierà il suo lento ma inesorabile declino.
Oggi come allora il Mondo della Tradizione è in serio pericolo, minacciato dall'mondo finanziario che si serve dei suoi utili idioti come immigrati,gay e anche mussulmani ,tutte pedine che stanno demolendo la società a partire proprio dalle sue fondamenta cioè dalla famiglia; ovviamente la famiglia trdizionale l'unico luogo in cui la finanza non riesce a entrare se non demolendola con ogni mezzo e distruggendo gli affetti e fomentando la guerra fra poveri.
Se  non riusciremo a  trovare un punto di fusione per unire le forze soccomberemo e saremo destinati a sparire insieme a tutto il mondo che conosciamo ; come diceva Ezra Pound  :
"L'usuraio distruggerà ogni ordine sociale,ogni decenza,ogni bellezza" e solo noi potremo impedirgielo .

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

giovedì 12 settembre 2013

L'Impresa di Fiume

Il 12 settembre 1919 il comandante Gabriele D'Annunzio ,Vate della Patria, alla testa di 2600 volontari entra nella città di Fiume e ne proclama l'annessione al Regno d'Italia.
A guerra finita nella Conferenza di pace di Parigi all'Italia furono negate le concessioni promesse nel patto di Londra, il presidente americano Woodrow Wilson .dopo che il suo Paese aveva partecipato alla guerra per meno di un anno non avendo dato nessun contributo tangibile alla vittoria finale oltre ad esser salito sul carro dei vincitori pretendeva pure di esserne la massima autorità, fù lui uno dei maggiori oppositori alle pretese italiane in Venezia-Giulia e Dalmazia e i rappresentanti italiani a Parigi ,Vittorio Emanuele Orlando e Sydney Sonnino ,per incompeteza o collusione furono incapaci di far rispettare i trattati.
In questo contesto con l'opinione pubblica indignata cominciò a predere piede l'idea che la guerra fosse stata inutile e D'Annunzio coniò la famosa "Vittoria Mutilata" e dide vita all'Impresa.
D'Annuzio fù aspramente criticato dalle autorità italiane di contro però ebbe l'approvazione di tutto il popolo italiano che si riconosceva nell'azione del Vate e se ne fregava se l'autorità era contraria perchè nessuna autorità può opporsi al volere del popolo e questo gli italiani di allora lo sapevano bene persino il ramo Aosta della famiglia reale,in pieno contrasto col re, si recò a Fiume in quel periodo e negli ultimi giorni anche Antonio Gramsci difese il Vate e i suoi legionari.
Tutti sappiamo come fini l'Impresa di Fiume : D'Annunzio rifiutò ogni trattato che non prevedeva l'annessione all'Italia e alla fine il 24 dicembre 1920 il Regio esercito su ordine di Giovanni Giolitti bombardò ripetutamente la città di Fiume e la costrinse alla resa ,era nato lo Stato libero di Fiume.
La conquista della città durò poco, ma il suo valore simbolico fu rilevantissimo e non passerà molto tempo prima che la volontà dei Fiumani e degli italiani sia rispettata ;l'annessione all'Italia avverrà nel 1924.
D'Annunzio prese con la forza ciò che ci spettava di diritto ; oggi molti italiani hanno persino paura di usare la legge per rivendicare i propri diritti, è ora di smetterla di lamentarsi e di cominciare a lottare.
Chi non ha il coraggio di ribellarsi non ha il diritto di lamentarsi, la libertà và conquistata non verrà nessuno a regalarcela e se mai qualcuno volesse veramente venire a casa nostra per portarci libertà  e democrazia (di nuovo) allora sarà veramente arrivato il momento di avere paura e dovremo impugnare le armi per cacciare il nuovo "liberatore".

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale




domenica 8 settembre 2013

Il giorno della vergogna

“L'8 settembre, al comunicato di Badoglio, piansi. Piansi e non ho mai più pianto.
E adesso, oggi, domani, potranno esserci i comunisti, potranno mandarmi in Siberia, potranno fucilare metà degli italiani, non piangerò più. Perché quello che c'era da soffrire per ciò che l'Italia avrebbe vissuto come suo avvenire, io l'ho sofferto allora. Quel giorno io ho visto il dramma che cominciava per questa nostra disgraziata nazione che non aveva più amici, non aveva più alleati, non aveva più l'onore ed era additata al disprezzo di tutto il mondo per essere incapace di battersi anche nella situazione avversa. Non ci si batte solo quando tutto va bene"     Junio Valerio Borghese


Sono passati settant'anni dal 8 settembre 1943  il giorno in cui il Capo di Stato e il Capo del Governo decisero di abbandonare i propri soldati e i propri cittadini in balìa di stranieri assetati di sangue,il nostro sangue.
I nostri carnefici  nel 1943 furono americani, inglesi , francesi e le loro truppe marocchine,gli slavi di Tito,i russi e i tedeschi tutti lasciati liberi di agire indisturbati a compiere ogni tipo di angherie sul territorio italiano mentre tutti i membri di Governo e Stato Maggiore scappavano come conigli al sud senza disturbarsi neanche di difendere la capitale e consegnando tutti i poteri e tutte le forze armate al barbaro invasore.
Oggi i nostri carnefici sono meno ben definiti ma di fatto non sono mai cambiati ; tutti i nostri politici e uomini di Stato  seduti sulle loro comode e ben remunerate poltrone hanno continuato a permettere a potenze straniere di fare il bello e il cattivo tempo a casa nostra.
Fortunatamente sin da subito c'è stata un'Italia che si è ribbellata all'infamia ,un'Italia che ha detto NO!!
Quell'Italia fù sconfitta militarmente nel 1945 dopo di allora rarissimi sono stati i casi di politici e uomini di Stato che provarono  fare realmente gli interessi della nazione e dei suoi cittadini,quei pochi temerari ( Mattei, Moro,Craxi per fare qualche esempio) sono stati uno ad uno eliminati;
fisicamente o giuridicamente.
Pezzo dopo pezzo in questi settant'anni i camerieri delle banche hanno smontato e distrutto tutto ciò che fù costruito e  ottenuto in cento anni di Risorgimento e in 80 di unità nazionale e dopo tante vite sacrificate all'altare della Patria noi italiani ci ritroviamo nuovamente divisi e sotto dominazione straniera come dopo la caduta di Napoleone.
Le ferite create quel giorno non sono mai state curate si è sempre preferito amputare e questo a tolto alla nostra nazione tutti i suoi sostegni e le sue certezze!!
Ricordiamoci da dove veniamo e cosa eravamo prima dell'8 settembre e potremo tornare a guardare al futuro con fiducia e speranza.
Viva l'Italia!!
Viva gli italiani!!!
Viva i combattenti della Repubblica Sociale Italiana !!!!
Per l'onore d'Italia !!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale


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giovedì 5 settembre 2013

Cavallo Pazzo

Il 5 settembre 1877 veniva assassinato Cavallo Pazzo ,nativo americano condottiero della tribù Sioux degli Oglala Lakota.
Figlio di uno sciamano della tribù Oglala Lakota, veniva chiamato anche ricciuto, a causa dei suoi capelli particolarmente ricci e chiari, caratteristica rara negli indiani.
Da bambino, riuscì a sopravvivere alla distruzione del suo villaggio ad opera dei soldati federali, guidati dal generale George Crook, soprannominato dagli indiani Volpe Grigia e che per tutta la vita sarà un suo acerrimo nemico. Esperienza traumatica che accentuò in lui un enorme odio verso i federali e un’incessante attività per la resistenza allo sterminio del suo popolo. 
Il grido di guerra di Cavallo Pazzo era Hoka Hey! È un buon giorno per morire! e le sue immense doti carismatiche e di guerriero, gli valsero la nomina di grande capo guerriero dai capi tribù Toro Seduto e Nuvola Rossa.
La sua consacrazione arriverà il 25 giugno 1876 durante la battaglia di Little Bighorn dove alla testa delle tribù Lakota Sioux,Cheyenne e Arapaho scofisse e sterminò l'armata del generale George Armstrong Custer.
Purtroppo Little Bighorn si rivelò una vittoria di Pirro e poco più di un anno dopo Cavallo Pazzo e altri 900 componenti della sua tribù furono costretti ad arrendersi e a consegnarsi al comandante Clark di Fort Robinson, ma non appena entrato nel forte,il soldato semplice William Gentiles lo colpì alla schiena con una baionetta, uccidendolo.
Anche lui come molti altri patrioti ed eroi venne vigliaccamente ucciso; quel simbolo della nazione indiana che non si rassegnava al dominio dell'invasore straniero andava eliminato e stessa sorte subiranno altri capi indiani scomodi come Toro Seduto e numerosi massacri dovranno ancora subire gli indiani prima di deporre definitivamente le armi ormai sconfitti a assimilati al popolo americano.
L'ultimo atto di ribbellione fù durante la seconda guerra mondiale quando le truppe indiane arrulate forzatamente nell'esercito americano e comandate da Standing Bull, discendente di Toro Seduto,disertarono per arruolarsi nelle Waffen SS; tale unità di guerrieri pellerossa incorporati nelle SS furono impiegati durante l’offensiva delle Ardenne ed essi andavano alla ricerca soprattutto di scalpi degli americani fatti prigionieri. Poi furono impiegati nella battaglia di Berlino contro i sovietici. Solo 30 pellerossa sopravvivranno a tale battaglia, incluso Chief Standing Bull che fu anche un testimone delle nozze tra Eva Braun e Hitler in quegli ultimi caotici giorni del Terzo Reich.
I 30 pellerossa rimpatriarono negli USA e nel 1947 furono giudicati da una corte marziale militare per tradimento. Solo nel 1995 saranno perdonati dal presidente Clinton un perdono mai chiesto nè voluto soprattutto prechè non avevano nulla da farsi perdonare.
Come disse Cavallo Pazzo:
“Noi non abbiamo chiesto a voi uomini bianchi di venire qui. Il Grande Spirito ci diede questa terra perché ne facessimo la nostra casa. Voi avevate la vostra. Non abbiamo interferito con voi. Il Grande Spirito ci affidò un grande territorio per viverci, e bufali, cervi, antilopi e altri animali. Ma voi siete arrivati; state rubando la mia terra, state uccidendo la nostra selvaggina rendendoci difficile la sopravvivenza. Ora ci dite di lavorare per mantenerci, ma il Grande Spirito non ci creò per faticare, bensì per vivere di caccia. Voi uomini bianchi siete liberi di lavorare, se volete. Noi non vi ostacoliamo, e ancora chiedete perché non ci civilizziamo. Non vogliamo la vostra civiltà! Vogliamo vivere come i nostri padri e come i padri dei nostri padri.”

Un popolo fiero e coraggioso distrutto dall'immigrazione e soprattutto dalle divisioni interne senza le quali gli invasori mai avrebbero avuto la meglio ed ora costretto a elemosinare sussidi o peggio a rinnegare le sue origini all'interno di lussuosi casinò e tanti saluti a Cavallo Pazzo,Toro Seduto e molti altri fieri capi indiani ultimi simboli di una nazione che non c'è più.
Speriamo che la loro scomparsa serva da monito ai popoli europei il cui destino rischia di essere simile.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

mercoledì 4 settembre 2013

La fine di un Impero

Il 4 settemre 476 d.C. l'Impero Romano d'Occidente già di fatto dissolto cessa definitivamente di esistere ; l'ultimo Imperatore romano Romolo Augusto viene deposto dal generale barbaro Odoacre che si auto-proclama re d'Italia. Questa data segna la fine del mondo antico e l'inizio di una lunga agonia dell'Italia sotto le dominazioni barbariche.
La culla della nostra civiltà era caduta in mano straniera : questa è la fine che fanno tutte le società i cui cittadini perdono senso civico, cominciano a sentirsi dei privilegiati e pretendono diritti senza doveri, lasciando ad altri la tutela della società.
Nell'Antica Roma l'inizio della fine fù l'ingresso dei barbari nei centri di potere ; il primo pilastro a cadere fù l'esercito in quanto gli ufficiali non romani ritenevano troppo dura la disciplina all'interno di esso mentre fù proprio la disciplina mantenuta anche nei momenti più critici a permettere all'esercito romano di vincere battaglie che sembravano impossibili.
L'esercito fù la breccia che permise ai barbari di infiltrarsi nella società civile e con l'aiuto di politici compiacenti iniziarono la loro lenta ma inesorabile opera di distruzione dello Stato Romano.
Chi non si occupa di politica e società è destinato ad esser governato da inetti e come diceva Platone :
 
"...quando il cittadino accetta che, di dovunque venga, chiunque gli capiti in casa possa acquistarvi gli stessi diritti di chi l'ha costruita e c'è nato; quando i capi tollerano tutto questo per guadagnare voti e consensi in nome di una libertà che divora e corrompe ogni regola ed ordine, c'è da meravigliarsi che l'arbitrio si estenda a tutto, e che dappertutto nasca l'anarchia e penetri nelle dimore private e perfino nelle stalle?
Così muore la democrazia: per abuso di se stessa. E prima che nel sangue, nel ridicolo."

Così finì Roma Antica e così finira l'Italia se gli italiani non si decideranno a riprendere in  mano le sorti della nostra Patria. 
Non facciamo l'errore dei nostri antenati non lasciamo ad altri ciò che noi abbiamo costruito con tanta fatica ,liberiamoci dei camerieri delle banche (politici) e di tutte le organizzazioni intergovernative e sovranazionali che ci stanno strangolando ,ma badate bene solo noi popolo possiamo farlo non possiamo aspettare il messia che lo faccia al posto nostro dovremo ricominciare a sacrificarci per la nostra terra e per i nostri figli altrimenti il vero potere continuerà a sacrificarci sull'altare del dio denaro.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale


lunedì 2 settembre 2013

Rivolta di Reggio Calabria

Il 2 settembre 1847 Domenico Romeo alla testa di 500 volontari occupò Reggio Calabria.
La rivolta contro i borboni progettata da Romeo sarebbe dovuta scoppiare contemporaneamente in Basilicata,Calabria e Sicilia ma solo in Calabria i rivoltosi seppero unire le forze ed ebbero unità d'intenti e partendo dal paese di Santo Stefano sull'Aspromonte instaurarono la  "Giunta provvisoria di governo" presieuta dal sacerdote Paolo Pellicano, raro esempio di clericale patriota.
A causa delle mancate insurrezioni nelle altre regioni, questa insurrezione verrà ben presto repressa duramente dall'esercito borbonico e la testa di Domenico Romeo fu esposta nel cortile delle carceri di San Francesco, per due giorni, quale monito per i tanti rivoltosi ivi detenuti.
Ma come avrebbe detto Giulio Cesare  "Il dado era tratto " le guerre napoleoniche avevano riacceso gli animi degli italiani; le prime  le rivolte scoppiate in tutta Italia negli anni successivi furono domate senza far particcolari danni allo status quo  ma a Reggio Calabria in quel settembre scoppio l'incendio risorgimentale e nessuno è più riuscito a spegnerlo.
La Rivoluzione del 1848 sarebbe partita proprio dalla Sicilia per poi espandersi in tutta la Patria,con buona pace dei Neo-Borbonici che al pari dei loro colleghi leghisti non accettano o ignorano la realtà dei fatti : gli italiani ,TUTTI ,erano stanchi degli oppressori stranieri fossero essi spagnoli,austriaci oppure pontifici e quelli che si schierarono con l'oppressore non erano altro che degni eredi di Fabrizio Maramaldo, vigliacci al sevizio del potere desiderosi solo di mantenere i loro privilegi.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale



lunedì 26 agosto 2013

Junio Valerio Borghese

“All’8 settembre, al comunicato di Badoglio, piansi. Piansi e non ho mai più pianto … Perché quello che c’era da soffrire per ciò che l’Italia avrebbe vissuto come suo avvenire, io l’ho sofferto allora. Quel giorno io ho visto il dramma che cominciava per questa nostra disgraziata nazione che non aveva più amici, non aveva più alleati, non aveva più l’onore ed era additata al disprezzo di tutto il mondo per essere incapace di battersi anche nella situazione avversa”.

"In ogni guerra, la questione di fondo non è tanto di vincere o di perdere, di vivere o di morire; ma di come si vince, di come si perde, di come si vive,di come si muore. Una guerra si può perdere, ma con dignità e lealtà. La resa ed il tradimento bollano per secoli un popolo davanti al mondo."
Junio Valerio Borghese

Il 26 agosto 1974 a Cadice in Spagna morì Junio Valerio Borghese militare italiano,ufficiale della Regia Marina e comandante della Xª Flottiglia MAS repubblicana.
Nato a Roma il 6 giugno 1906 e membro della nobile famiglia Borghese ,all'età di 16 anni entrò nell'Accademia Navale dopo una breve esperienza su incrociatori e torpedinierà passò al settore dei sommergibili. Negli anni successivi parteciperà a tutte le guerre combattute dall'Italia : la Guerra d'Etiopia,la Guerra Civile Spagnola.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale dopo aver partecipato alla battaglia di Punta Stilo, divenne comandante del sommergibile Scirè e da qui i suoi uomini utilizzando i Siluri a Lenta Corsa 
(i famosi Maiali) riuscirono a violare per la prima volta la base navale di Gibilterra e anche se la missione falli per guasti alle apparecchiature fù un risultato notevole.
Il 15 marzo 1941 fu costituita la Xª Flottiglia MAS dotata di un comando centrale e da due reparti d'assalto,a Borghese fù affidato quello costituito dai mezzi subacquei: i suoi reparti pianificarono e realizzarono tutti i progetti per il forzamento della rada di Gibilterra, di Alessandria d'Egitto e l'incursione del porto di New York che non fù realizzato per l'affondamento del sommergibile Leonardo Da Vinci che doveva supportare la missione e in seguito la missione fù annullata dopo l'8 settembre 1943.
Dopo l'8 settembre la Xª MAS,mantenne l'attività nella caserma immutata e per tutto il tempo la bandiera italiana rimase sul pennone e Borghese dispose di aprire il fuoco conto chiunque avesse tentato di attaccare la caserma, respingendo alcuni tentativi tedeschi di disarmare i marò.
Ribadita la sua lealtà all'alleato tedesco, la Decima si dotò di un proprio regolamento che costituisce un unicum nella storia militare italiana: prevedeva la totale uguaglianza fra ufficiali e truppa (panno della giubba uguale per tutti, pasti in comune), promozioni guadagnate solo sul campo, pena di morte per i marò colpevoli di furto, saccheggio, diserzione o vigliaccheria in faccia al nemico.
 La Xª Flottiglia MAS ,pur essendo inserita nell'organico della Marina Nazionale Repubblicana,venne riconosciuta quale unità combattente con piena autonomia in campo logistico, organico, della giustizia, disciplinare e amministrativo.
La Decima fù impegnata su tutti i fronti più importanti da Anzio e Nettuno ,alla Normandia e soprattutto si distinse nella volontà di difendere il confine orientale in quanto fù l'unico corpo d'armata della Repubblica Sociale che potè operare in Istria,Fiume e Dalmazia.
Borghese negli ultimi mesi di guerra per salvaguardare l'italianità di quelle terre prese anche contatti col Regno del Sud ma al Re mancò il coraggio e la forza, contraddire l'invasore anglo-americano e ahimè la Decima fù ostacolata anche dall'alleato tedesco quindi come sappiamo dal maggio 1945 la Venezia Giulia rimase priva di difese.
Non mi occuperò della sua vita politica o del famoso Golpe Borghese su cui restano ancora molte ombre per decrivere chi fosse il Comandante Borghese è sufficente fermarsi al 1945;la storia scritta da vincitori e traditori afferma che si schierò dalla parte sbagliata ma in realtà,lui in particolare , come tutti i combattenti della R.S.I. non aveva nulla da gudagnare e tanto da perdere,  e come tanti altri scelse la via dell'onore e chi segue la via dell'onore non è mai dalla parte sbagliata.

DECIMA COMANDANTE !!!!!

Camerata Borghese
PRESENTE !!!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale


sabato 24 agosto 2013

Ettore Muti

Il 24 agosto del 1943 a Fregene venne assassinato Ettore Muti miltare,aviatore e politico italiano.
Nato a Ravenna fin da giovanissimo fù evidente il suo animo irrequieto e il suo spirito combattente tanto che dopo essere stato espulso da tutte le scuole del regno tentò di arrularsi come volontario nel Regio esercito ma scoperta la sua età fù respinto. Un anno dopo ritentò sotto falso nome e riuscì ad entrare negli Arditi.
L'audacia e la spericolatezza caratterizzeranno la sua permanenza al fronte  ma l'impresa che lo renderà famoso fù quando in un reparto di 800 uomini mandato a formare una testa di ponte sulla riva di un fiume da attraversare, il gruppo riesce nell'impresa ma, all'arrivo dei rinforzi, Muti sarà uno dei 23 sopravvissuti . Viene perciò proposto per la Medaglia d'Oro al Valor Militare ma Muti rifiuta in quanto minorenne sotto falso nome e i suoi superiori insospettiti ne scopriranno la vera identità e lo rispediranno a casa.
Nel settembre del 1919 partecipa all'Impresa di Fiume ,dirà di lui D'Annunzio: "Voi siete l'espressione del valore sovrumano, un impeto senza peso, un'offerta senza misura, un pugno d'incenso sulla brace, l'aroma di un'anima pura " e coniò per lui il soprannome "Gim dagli occhi verdi"
Dopo Fiume, Muti aderirà ai Fasci di Combattimento e dopo la Marcia su Roma  entrerà nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale diventando presto comandante della coorte di Ravenna.
Nel 1927 dopo esser sfuggito ad un attentato viene trasferito a Trieste dove incontrerà il Duca Amedeo d'Aosta che lo convincerà ad entrare nella Regia Aeronautica.
Sotto le insegne dell'Aeronautica participa alla Guerra d'Etiopia, alla Guerra Civile Spagnola e all'Invasione dell'Albania e tornato in patria diventa segratario del Partito Nazionale Fascista carica che lascerà un anno più tardi in quanto si definiva un uomo d'azione e non da scrivania.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale combatte sul fronte francese e partecipa alla Battaglia d'Inghilterra dimostrando ancora una volta la sua audacia e il suo valore.
Ritiratosi dal servizio attivo entrò nei servizi segreti dell'aeronautica e dopo la  caduta di Mussolini pur essendosi messo al servizio del Re di fatto si ritirò a vita privata rifiutandosi di collaborare col governo Badoglio; questo suo rifiuto gli sarà fatale.
Accusato di voler partecipare ad un progetto per la restituzione del potere a Mussolini il 23 agosto in tarda serata fù prelavato dai carabinieri nella sua casa di Fregene  e fù assassinato con due colpi di pistola in testa. Il primo ridicolo commento ufficiale sull'accaduto è dell'Agenzia Stefani il 25 agosto: "A seguito dell'accertamento di gravi irregolarità nella gestione di un ente parastatale, nelle quali risultava implicato l'ex segretario del P.N.F. Ettore Muti, l'Arma dei Carabinieri procedeva nella notte dal 23 al 24 corrente [agosto] al fermo del Muti a Fregene. Mentre lo si conduceva alla caserma sono stati sparati dal bosco alcuni colpi di fucile contro la scorta. Nel momentaneo scompiglio egli si dava alla fuga ma, inseguito e ferito da colpi di moschetto tirati dai carabinieri, decedeva."
Le vicende di cui si parla non furono mai chiarite e nemmeno chi avesse sparato i colpi dalla pineta in cui arrestato e scorta si erano diretti a piedi (anziché tornare alle auto) ma durante le indagini della R.S.I. uno dei carabinieri che avevano partecipato all'arresto interrogato dalla polizia suffragò l'ipotesi dell'esecuzione e anche se a guerra finita ritrattò tale dichiarazione, la prova schiacciante a sostegno di tale ipotesi sarà il ritrovamento del berretto di Muti, tuttora esistente, che reca due fori di proiettile sparati a distanza ravvicinata: uno sulla parte posteriore, in corrispondenza della nuca, l'altro davanti, che attraversa la visiera .
Inoltre diverse altre circostanze confermano la tesi dell'esecuzione politica dello scomodo personaggio, definito da Badoglio "una minaccia" : l'unico ad esser raggiunto dai proiettili fù proprio Muti e altrettanto strano è che né la Ficherova (sua amante), né l'attendente di Muti (Masaniello), né la cameriera Concettina Verità vollero dare la loro versione dei fatti ,solo un vecchio amico di Muti ,Roberto Rivalta,che era ospite di Muti, la sera dell'arresto, disse di aver identificato il misterioso uomo che era con i carabinieri ma fu arrestato e tradotto al carcere di Ravenna e in seguito assassinato.
Era cominciata la guerra civile ed Ettore Muti il soldato più decorato della storia d'Italia ne fù la prima vittima ; ammazzato a tradimento come successo a molti eroi ,un uomo che aveva dedicato tutta la sua vita alla Patria fù ammazzato senza motivo e senza processo.
Questo fù il primo atto della ripristinata democrazia molti altri uomini valorosi seguiranno Muti nel suo triste destino e sempre la democrazia non contenta di averli ammazzati a sangue freddo infangherà la loro memoria per altri 70 anni.
La guerra civile non è mai finita e finchè non la smetteremo di puntarci le armi tra fratelli continueremo ad esser vittime di quel potere sovranazionale che ci vuole divisi per poterci annientare, questa guerra tra italiani ha fatto fin troppe vittime mettiamo al muro i veri responsabili solo allora potremo rinascere e concentrare tutte le nostre energie al servizio della Patria come fece "Gim dagli occhi verdi".

Camerata Ettore Muti
PRESENTE !!!!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale






martedì 20 agosto 2013

Giulio Camuzzoni

Il 20 agosto 1816 a Verona nacque Giulio Camuzzoni avvocato e politico italiano.
Membro dell'alta borghesia veronese si recava spesso nei salotti cittadini frequentati da altri illusti cittadini quali Aleardo Aleardi e Angelo Messedaglia.
Nel 1867 venne eletto sindaco di Verona e si occupò sin da subito di scolarizzare la cittadinanza costruendo nuove scuole che passarono da 7 a 18 con un aumento del 233% degli alunni e organizzò corsi serali per adulti a spese del comune.
Successivamente si occupò dell'industrializzazione della città in quanto fino al 1866 Verona ,essendo una delle fortezze del Quadrilatero,era stata sottoposta alla rigida dominazione austriaca e alle sue servitù militari , che avevano provocato un rallentamento nella sua economia ed in particolare nello sviluppo industriale.
Nel 1870 Verona non aveva ancora conosciuto la rivoluzione industriale che era invece sbocciata nelle altre città europee,la popolazione era per lo più impiegata nel settore agricolo e di piccola attività manifatturiera.
In questo contesto per favorire lo sviluppo industriale e per dimunuire la forte disoccupazione che affliggeva la popolazione Camuzzoni incaricò l'ingenier Enrico Carli di progettare un canale industriale che attraversasse la periferia veronese.
Purtroppo i lavori subirono dei ritardi anche a causa dell'alluvione del 1882 e quando il canale fù concluso nel 1885 l'industria manifatturiera era in forte crisi e il canale sarà quasi del tutto inutilizzato fino al primo dopoguerra quando finalmente inizierà l'industrializzazione della città e il canale mostrerà tutta la sua utilità ed efficenza.
La gestione amministrativa di Camuzzoni dimostra come non servano vagonate di soldi per fare le opere perchè creado lavoro e coinvolgendo la cittadinaza gli enti pubblici ,siano essi comuni,province,regioni o Stato  , hanno sempre il loro ritorno economico e sociale .
Altri sindaci di oggi vantano una buona amministrazione avendo venduto immobili comunali per decine di milioni di euro solo per mantenere il bilancio comunale, togliendo spazio vitale alla fiera di Verona ormai morente per spostare tutti gli eventi a Milano e senza investire un euro .
Ecco la differenza tra Camuzzoni e i sindaci di oggi, nel 1800 la cosa pubblica era sacra e mai si sarebbe pensato di svendere immobili pubblici per mantenere il bilancio tutt'al più si sarebbe venduto per investire; oggi invece si vende per poter dire ai quattro venti "io sono un bravo amministratore" perchè poco importa se una volta lasciato l'incarico la città sarà stata tutta svenduta e i cittadini saranno in mezzo a una strada senza lavoro perchè loro diranno " quando c'ero io i conti erano a posto" ormai è questa la linea da seguire ce lo chiede l'Europa e tutti i politici , sindaci compresi ,fanno quello che viene loro ordinato compreso massacrare i propri cittadini.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale



lunedì 19 agosto 2013

Alcide De Gasperi

Il 19 agosto 1954 a Borgo Valsugana moriva Alcide De Gasperi, in quell'estate scompariva il più infame traditore che abbia mai calpestato il suolo italico ed europeo.
Nato sotto dominazione austriaca De Gasperi non tardò molto ad ambientarsi nella società austriaca e nel 1911 fu eletto deputato dell'Impero al pari di Cesare Battisti ma ovviamente niente aveva a che spartire con l'eroe italiano.
De Gasperi fece di tutto per mantenere la sua poltrona di parlamentare austriaco e usò ogni mezzo per diffondere tesi assurde sulla naturale appartenenza del Trentino all'Austria, nel 1914 a Roma arrivò persino ad affermare che se si fosse tenuto un plebiscito, il 90% dei trentini avrebbe votato per l'Austria-Ungheria, così mentre suoi conterranei come Filzi e soprattutto Battisti abbandonarono le loro comode carriere per combattere l'occupatore straniero lui pugnalava alle spalle la sua Patria.
 Nel maggio del 1918 ,quando ormai l'impero austro-ungarico stava crollando, da buon vile qual era ,propose di applicare il principio di autodeterminazione dei popoli sottomessi all'impero per poi a ottobre saltare sul carro dei vincitori unendosi agli irredentisti ; come si dice quando la nave affonda i topi scappano.
Eletto deputato del Regno senza nessun tipo di merito ma solo grazie alla spinta della Chiesa, che gli era grata per aver appoggiato l'Austria durante la prima guerra mondiale,nel 1927 venne arrestato per aver tentato di espatriare clandestinamente ,ma invece dei 4 anni previsti dalla sentenza ,farà solo un anno di carcere .
Dopo la firma dei Patti Lateranensi fù assunto come impiegato avventizio presso la Biblioteca Apostolica Vaticana continuando a pianificare il suo ritorno al potere. Contrariamente al Partito Fascista sin dal 1934 De Gasperi era favorevole all'annessione dell'Austria al Reich adducendo ridicole affermazioni sul "processo di scristianizzazione" portato avanti a suo dire dal Partito Socialdemocratico austriaco ;un'altra pungnalata nella schiena all'Austria che aveva così orgogliosamente servito come deputato anni prima .
Nel 1943 quando il regime stava capitolando De Gasperi,come suo solito, rialzò la testa e insieme ai suoi compagni di merende quali Pertini,Togliatti ecc. ricominciò a lavorare alla distruzione dell'Italia. Lasciò il Vaticano aderì al CLN organo senza alcun riconoscimento giuridico ma che ottenne la licenza di uccidere dagli invasori anglo-americani con i quali progettò anche il bombardamento di Roma e del Vaticano stesso, in quanto non più utile ai suoi scopi.
Fù Ministro degli esteri del Regno dal '44 e il 10 dicembre 1945 divennè l'ultimo Presidente del Consiglio del Regno d'Italia ,durante tale governo fu proclamata la Repubblica e perciò fu anche il primo capo di governo della Repubblica Italiana allorché il consiglio dei ministri da lui presieduto procedette alla proclamazione della repubblica prima che la Corte di cassazione proclamasse i risultati definitivi del referendum del 2 e 3 giugno risultati che il CLN aveva ovviamente provveduto a falsare in favore della repubblica.
Durante la Repubblica partecipò alla Conferenza di Pace di Parigi nella quale non si oppose a nessuna delle decisioni prese e  non si fece alcuno scrupolo nel sacrificare le terre di Istria,Fiume e Dalmazia per pagare i presunti danni di guerra, solo Trieste fù risparmiata e non certo per merito suo ma per la forza della città e soprattutto per l'aiuto di tutta la popolazione italiana limitrofa che contrariamente allo Stato non abbandonò i triestini.
Grazie alla sua politica accondiscendente fù invitato negli Stati Uniti come ospite d'onore.
Non contento del male fatto sino ad allora De Gasperi fù uno dei padri fondatori dell'Unione Europea !!!
Proprio così quell'organizzazione intergovenativa e sovranazionale che ci stà uccidedendo è stata voluta proprio da lui; quindi a distanza di 60 anni dalla sua morte le sue opere continuano a mietere vittime italiane.
Il Regno d'Italia  dopo la prima guerra mondiale avrebbe dovuto condannarlo a morte per alto tradimento o quantomeno negargli la cittadinanza ,avrebbe così risparmiato decenni di sofferenze al popolo italiano.
Verrebbe da chiamarlo Giuda ,ma sarebbe offensivo per l'iscariota almeno lui dopo il tradimento liberò il mondo della sua immonda presenza, mentre De Gasperi lavorerà alla distruzione della Patria per altri 40 anni.
Al suo funerale un branco di pecore belanti andarono a commemorare il loro carnefice e tutta la comunità politica partecipò alle esequie del traditore; solo il Movimento Sociale Italiano si rifiutò di partecipare al funerale dimostrandosi fin dalla sua nascita un Partito diverso dagli altri che non si lasciò condizionare neanche dal fatto che subito dopo la sua morte la Chiesa Cattolica inizio il processo per la sua beatificazione toccando così il punto più basso della sua lunga e non certo irreprensibile storia.
La storia lo definisce un santo, un eroe ma la storia la scrivono i vincitori e spesso i vincitori sono quelli che hanno ammazzato degli eroi.
Io sono convinto che De Gasperi è condannato al più basso cerchio dell'Inferno, la Giudecca, dove è una delle quattro anime dannate che vengono masticate per l'eternità da Lucifero!
Ovviamente non spetta a me il giudizio finale ma per ciò che ha fatto su questa terra spero che un giorno venga ricordato per ciò che fù veramente : un vile traditore e un uomo senza onore!!!!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

domenica 18 agosto 2013

LA STRAGE DI VERGAROLLLA



Il 18 agosto 1946 a Pola ,la spiaggia di Vergarolla fù luogo di un'attentato terroristico in cui morirono più di 100 persone di cui solo 64 identificate.
In quel periodo, mentre il resto dell'Istria era controllato dai titini, Pola era l'unica città dell'Istria amministrata dagli inglesi e quindi  in attesa degli esiti della Conferenza di Pace di Parigi ,Pola godeva di una relativa tranquillità non essendo sottoposta alle angherie slave che già avevano fatto scappare una parte degli istriani.
In questo contesto si colloca l'attentato ,Tito non poteva permettere che il capolugo dell'Istria,abitato quasi esclusivamente da italiani , non subisse la repressione in atto nel resto della regione e incaricò l'OZNA ,la polizia segreta jugoslava,di infiltrarsi anche a Pola.
Il giorno dell'esplosione sulla spiaggia si stava svolgendo la competizione sportiva detta “Coppa Scarioni”,era organizzata dalla società nautica Pietas Julia,attiva dal 1886 in campo sia sportivo che patriottico e fin dall'inizio osteggiata dagli austriaci e dai loro tirapiedi slavi .
Quindi oltre che per il numero di morti prodotti, questa strage ebbe una forte valenza simbolica e colpi la cittadinanza polesana dritto al cuore e ai funerali cui partecipò tutta la città si cominciò a percepire l'altra tragedia che stava per avvenire : l'esodo .
L'ospedale cittadino divenne il luogo principale della raccolta dei feriti: nell'opera di assistenza medica si distinse in particolar modo il dottor Geppino Micheletti, che nonostante avesse perso nell'esplosione i figli Carlo e Renzo, di 9 e 6 anni, per più di 24 ore consecutive non lasciò il suo posto di lavoro
La strage fù considerata per molti anni un incidente teoria subito scartata dalle autorità locali ,in quanto sulla spiaggia erano si presenti mine belliche che però erano state accuratamente disinnescate e il Capitano Raiola affermò che, senza il collegamento di un nuovo innesco, l'esplosione sarebbe stata impossibile e anche ammettendo un errore umano, pare assai strano che la deflagrazione sia avvenuta proprio in una giornata simile, dopo che le mine erano rimaste inerti ed abbandonate per tanti mesi .
Le indagini inglesi ma anche italiane appureranno sin da subito il coinvolgimento dell'ozna nell'attentato ma nessuno ne fece mai menzione nè in Italia nè in Inghilterra in quanto alla Conferenza di Parigi ,con il benestare del governo italiano,avevano già deciso di cedere tutta l'Istria allo stato Jugoslavo e infisciandone del tanto acclamato principio di autodeterminazione dei popoli decisero che quelle terre andavano consegnate alla minoranza della popolazione che oltretutto si era macchiata di crimini di ogni tipo.
Il resto è storia alla firma del Trattato di pace un ultimo sussulto dell'Istria italiana arrivò da Maria Pasquinelli che giustiziò W. De Winton il comandante della guarnigione britannica di Pola come gesto di ribbellione a quell'ingiusto trattato ma dopo questo fatto  comincio l'esodo anche da Pola e 28.000 abitanti su 31.000 lasciarono la città nel giro di poche settimane portandosi via anche le spoglie di Nazario Sauro,Giovanni Grion e altri patrioti istriani.
Da parecchi anni, presso il cippo a lato del Duomo di Pola, la ricorrenza viene celebrata dalla locale rappresentanza dei “rimasti” (Comunità degli Italiani di Pola) assieme ad una delegazione di esuli (Libero Comune di Pola e Circolo Istria), che però non trova l'approvazione di tutti gli esuli che in contrasto con i "rimasti" preferiscono trovarsi a Trieste, presso il cippo di San Giusto.
La cosa triste è che ancora una volta noi italiani non riusciamo ad essere uniti nemmeno di fronte a una simile tragedia forse,e questo vale non solo in questo caso, sarebbe ora di mettere da parte rancori e personalismi  e ricominciare a sentirci popolo le divisioni non faranno alto che portarci sempre più verso il baratro.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale