domenica 23 marzo 2014

Finire ciò che si è cominciato


“Non ho voglia di vivere a lungo. Quello che potevo fare di buono l’ho già fatto: ho seminato fede e speranza per tanti anni. Ho esortato al coraggio e alla pazienza un popolo che, se avesse avuto pazienza e coraggio, non sarebbe finito così male. Ho diffuso amore per idee buone e semplici. Di più non potrò mai fare. Ed è bene che uomini come me non raggiungano il successo. Degli uomini come me si deve poter dire: era fatto per i tempi duri e difficili, era fatto per seminare e non per raccogliere, era fatto per dare e non per prendere. Vorrei tanto che, quando non ci sarò più, si dicesse di me quello che Dante disse di Virgilio: facesti come colui che cammina di notte, e porta un lume dietro di sé, e con quel lume non aiuta se stesso. Egli cammina al buio, si apre la strada nel buio ma dietro di sé illumina gli altri”.
Giorgio Almirante

Sicuramente vedendo il panorama dell'attuale destra nazionale Giorgio si rivolterebbe nella tomba ma negli ultimi mesi qualcosa è cambiato e la gente di destra ( specialmente i fuoriusciti da La Destra di Storace ) sta iniziando a ricompattarsi , purtroppo noi uomini veri, uomini di destra, siamo molto spigolosi e spesso non collaboriamo tra di noi per antipatie più personali che partitiche.
Però finalmente c'è arrivato il buon esempio dall'alto; i segretari nazionali di Forza Nuova e Fiamma Tricolore si sono parlati ed accordati ; era ora, i due partiti più rappresentativi della tradizione finalmente hanno deciso di marciare insieme e insieme ai vari movimenti territoriali ,potranno fare molta strada.
Purtroppo esistono ancora personalismi esiste ancora gente che pensa di avere il verbo infuso in se stessa, beh senza estremismi bisogna convincere anche loro a lavorare per un progetto comune e un passo alla volta ricostruiremo un serio partito della tradizione in grado di spazzar via la feccia dal nostro parlamento.
Il Movimento Sovranità Difesa Sociale fin dalla sua nascita lavora per questo non abbiamo ambizioni elettorali ma solo la ferma e decisa volontà di riunire l'area che ad unirsi ha tutti  gli interessi possibili.
Ce l'abbiamo fatta a Padova con Padova Sociale , ce l'ha fatta il Movimento Identità Nazionale del  camerata Sergio Baroni a Ferrara con  la lista Movimento Identità e tradizione in cui confluiscono
Forza Nuova, Fiamma e ovviamente il suo movimento e anche nel resto d'Italia ci sono esempi simili.
Ormai il solco è tracciato starà solo A NOI  evitare di gettare al vento il lavoro svolto . Come diciamo noi del Movimento Sovranità Difesa Sociale :
"Nesssuno può fare tutto ma tutti possono fare qualcosa"
E allora facciamo tutti la nostra parte senza preoccuparci degli altri come dice un vecchio detto:
"Non stancarti mai di fare del bene..anche se ricevi male...ti rimarra' comunque la soddisfazione di non essere come gli altri."

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

sabato 22 marzo 2014

Mastro Titta : il boia del Vaticano

Il 22 marzo 1796 Giovanni Battista Bugatti detto Mastro Titta compie la sua prima esecuzione capitale.
Bugatti, noto anche come "er Boja de Roma" ,fu un famoso esecutore di sentenze capitali per conto dello Stato Pontificio ; nei suoi 68 anni di servizio ha torturato e giustiziato 516 uomini.
I giustiziati nella maggior parte dei casi erano colpevoli di omicidi ma numerose furono le condanne anche per reati minori come furto e rapina fù inoltre l'esecutore di numerosi patrioti della Repubblica Romana tra cui Romolo Salvatori di Cisterna oppure Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti uccisi dal suo successore sotto la sua supervisione.
Ma aldilà delle motivazioni delle condanne ciò che impressiona è la brutalità delle esecuzione che prevedevano : squartamento,amputazione degli arti,scannamento e dopo l'impiccagione o decapitazione in alcuni casi si procedeva a bruciare il cadavere.
E' vero che all'epoca di Mastro Titta queste pratiche non erano del tutto sparite ma sorprende che tale brutalità avvenne nello Stato della Chiesa Cattolica e che tali procedure finirono solo quando lo Stato Pontificio cessò di esistere ;evidentemente la Chiesa si era fermata ai tempi della Santa inquisizione.
Quindi mi viene da ridere quando sento gente che mette in discussione i patrioti romani e le azioni di Garibaldi  per porre fine a quello Stato dispotico e sanguinario, il potere temporale della Chiesa doveva finire in modo che essa ricominciasse ad occuparsi della diffusione della dottrina cattolica ovviamente ciò avvenne solo in parte perchè Papa Pio IX e i suoi successori non accettarono mai la fine del loro potere e anche quando furono firmati i Patti Lateranensi con i quali si raggiungenva un compromesso tra Stato e Chiesa, il mondo ecclesiastico continuò a comportarsi come uno stormo di avvoltoi, fermi ma in attesa dell'indebolimento della preda in questo caso lo Stato italiano.
Ad oggi non si vedono cambiamenti rilevanti nell'azione della Chiesa se non in peggio e a distanza di oltre cento anni le parole di Garibaldi suonano quanto mai profetiche:
"Io dichiaro, che trovandomi in piena ragione oggi, non voglio accettare, in nessun tempo, il ministero odioso, disprezzevole e scellerato d'un prete , che considero atroce nemico del genere umano e dell'Italia in particolare. E che solo in stato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io credo possa un individuo raccomandarsi ad un discendente di Torquemada"

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

mercoledì 19 marzo 2014

Il Referendum della Vergogna

In questi giorni sulla rete è stato lanciato un referendum per chiedere ai veneti se vogliono che il Veneto diventi una repubblica indipendente dall'Italia.
Chi ha fatto questa proposta si ispirerebbe alla Serenissima Repubblica di Venezia disciolta nel lontano 1797 da Napoleone Bonaparte ; ora a parte il fatto che i confini della Serenissima erano ben diversi dall'attuale veneto, io domando a tutti i veneti che sono favorevoli a questo scempio: dove credete di andare? Pensate veramente di essere eredi di quella Serenissima stimata e rispettata nel mondo? E soprattutto non vi vergognate neanche un po' a rinnegare tutti i vostri antenati che hanno combattuto e sono morti per riportare il Veneto all'Italia ??
Beh alla prima domanda rispondo io : non siete nemmeno la brutta copia dei veneti della Serenissima, il malaffare e le ruberie di cui accusate Roma in Veneto sono più radicate che mai ,invece che cambiare stato cambiate testa e smettetela di votare gli stessi uomini e partiti che vi dissanguano da anni e assumetevi le vostre responsabilità senza dare sempre la colpa a qualcun altro, non è lo Stato a non funzionare ,sono gli uomini che non lo vogliono usare per il bene comune e gli uomini che vogliono dividere l'Italia sono gli stessi che hanno vissuto di politica sino ad oggi.
Probabilmente stò sprecando tempo a parlare con voi veneti ma vi dico un'ultima cosa;

in vita mia son sempre stato fiero di essere veneto ma devo ricredermi, adesso che vedo un popolo di pecore belanti in fibrillazione per partecipare a un referendum che sputa sulla tomba dei nostri caduti per la Patria ,ora io mi vergogno profondamente di essere veneto. 
Probabilmente non ci sono più i veneti di una volta o forse io non sono mai stato veneto e tutto ciò che sono lo devo ai miei avi Istriani che, nonostrante siano stati bistrattati dai propri connazionali , avevano ben chiaro che la loro Patria era l' Italia e che avere dei fratelli indegni non era un buon motivo per rinnegarla. 
Pensate bene prima di votare questa porcata presto o tardi dovrete risponderne se non altro a voi stessi e ai vostri figli.
 
Viva l'Italia e viva gli italiani

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

martedì 18 marzo 2014

Le cinque giornate di Milano

Il 18 marzo 1848 la città di Milano insorse contro l'occupatore austriaco : iniziavano le Cinque giornate di Milano al termine delle quali gli austriaci furono costretti ad abbandonare la città e il giorno dopo il 23 marzo Re Carlo Alberto di Savoia ruppe gli indugi e dichiarò guerra all'Impero Austro-Ungarico dando cosi inizio alla Prima Guerra d'Indipendenza.
Il 1848 fu un anno molto "caldo" per tutta Europa ma soprattutto per l'Italia : le prime insurrezioni cominciarono già nel settembre del '47 con la rivolta di Regio-Calabria di Domenico Romeo ,poi a gennaio fu  Palermo a ribellarsi all'oppressore ,poi il giorno prima il 17 marzo insorse Venezia, lo stesso giorno di Milano insorse Zara, quindi le cinque giornate di Milano furono la grande esplosione che tutti gli italiani aspettavano e l'onda d'urto arrivò in ogni angolo d'Italia e nel giro di poche settimane tutte le regioni tutte le province e tutti i paesi d'Italia fecero sentire la loro voce e si liberarono dell'occupatore straniero.
Come detto sopra dopo le 5 giornate scoppiò la prima guerra d'indipendenza che inizialmente porterà tutti gli stati italiani a combattere contro l'Austria come ben sappiamo lo Stato Pontificio e il Regno delle due sicilie si ritirarono quasi subito senza neanche combattere, lasciando il Regno di Sardegna e i volontari italiani a combattere da soli contro l'Impero.
Purtroppo le sorti della guerra furono sfavorevoli a Carlo Alberto che nel marzo del  '49 fu costretto ad arrendersi e abdicò e preferendo l'esilio pur di non cedere ai ricatti asburgici (ritiro della costituzione).
Ma fu proprio dopo il ritiro del Piemonte che si vide il vero spirito della rivolta, pur avendo perso il migliore alleato le città italiane non ne vollero sapere di cedere al nemico e resistettero ad oltranza oltre ogni limite possibile e immaginabile le ultime due città ad arrendersi saranno Roma e Venezia. Non è un caso che le due città dal passato più glorioso furono le ultime a cedere ,queste due città trasudano italianità in ogni punto e in quelle città si radunarono soldati da tutta Italia poichè gli italiani erano consapevoli che difendendo Roma e Venezia stavano difendendo l'Italia intera.
Ora tutti fanno a gara per distruggere le conquiste avvenute durante il Risorgimento ma si accorgeranno ben presto che distruggere è facile mentre costruire è molto più difficile e quando non ci sarà più niente da demolire vedremo se saranno in grado di ricostruire.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

lunedì 17 marzo 2014

17 Marzo : L' Italia diventa Stato

Il 17 marzo 1861 a 56 anni esatti dalla proclamazione del Regno d'Italia di Re Napoleone Bonaparte, a Torino viene proclamato dal nuovo Parlamento il Regno d'Italia  con Vittorio Emanuele II come  Re d'Italia e Camillo Benso conte di Cavour presidente del  governo del Regno unitario.
Come direbbe Garibaldi l'Unione è fatta ; dopo secoli di divisione di invasione barbariche e di oppressori stranieri la nazione Italia aveva finalmente uno Stato sovrano e nazionale .
Finalmente la volontà di unirsi manifestata dal popolo italiano sin dalle guerre napoleoniche era divenuta realtà e anche se all'appello mancavano ancora le terre irredente Corsica,Nizza,Trentino-alto adige,Veneto,Friuli -Venezia Giulia,Istria ,Fiume ,Dalmazia fino a Cattaro e soprattutto Roma l'Italia era arrivata a un punto di svolta ed era pronta a riprendersi il posto che le spettava nel mondo.
Oggi c'è molta gente in tutta la penisola che mette in discussione il Risorgimento italiano questo purtroppo non deve sorprendere perchè l'Italia terra ricca da sempre di "eroi, di santi, di poeti, di artisti, di navigatori, di colonizzatori, di trasmigratori" da sempre è vittima del suo tallone d'Achille : i traditori.
E' da lì che viene lo scarso senso dello stato degli italiani , noi siamo sempre stati traditi dai nostri capi fin dagli ultimi anni dell'Impero Romano ;le nostre grandi doti , il nostro genio ,il nostro coraggio , il nostro senso del sacrificio è spesso risultato vano a causa degli eredi di Bruto e di Giuda.
E' vero molti errori sono stato commessi dai vari governi italiani dal 1861 ad oggi ma è ora di finirla con questa mania di voler dividere la nostra terra, il fatto che sia stata gestita male non è un buon motivo per distruggerla ; ci abbiamo messo 1500 anni per ritrovare il punto di fusione e ritornare Stato, centinaia di migliaia di nostri antenati sono morti per compiere quest'impresa ,come possiamo gettare nell'immondizia tale sacrificio?  oltrettutto che vantaggio credete che porterà a noi gente comune la spartizione della nostra nazione? Ve lo dico io : nessuno , otterremo solo di cambiare carnefice o meglio il kapò perchè chi vuole dividere l'Italia sono gli stessi che già ci stanno massacrando e lo stato unitario seppur governato da camerieri delle banche resta l'ultimo ostacolo alla grande abbuffata che Germania e Unione Europea stanno preparando da anni e la portata principale siamo noi ed allora quando ci saremo dati in pasto a quei criminali ci sara ben poco da salvare.
 "Un popolo che perde la propria memoria storica è un popolo destinato alla servitù fisica e morale, prima e alla perdita della sua identità nazionale, poi, e, infine, alla sparizione. A poco potranno giovargli , come all'italiano , l'essere stato l'autore di ben tre civiltà, il fatto di possedere il 90% dei monumenti d'arte di tutta l'Europa, il favellare nella lingua più armoniosa e bella del mondo, l'avere le donne più belle e gentili del globo terracqueo, e l'aver avuto gli uomini più intelligenti e valorosi del genere umano. Nulla da fare, un siffatto popolo, che dimentichi chi è e che cosa ha fatto, è destinato a sparire." Pio Filippani Ronconi
Io non voglio sparire ne che sparisca la mia Patria, non possiamo permetterlo, lo dobbiamo ai nostri nonni,ai nostri padri, a noi stessi e soprattutto ai nostri figli per continuare a farli vivere liberi nella terra dei loro padri.
Viva L'Italia e Viva gli italiani

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

mercoledì 12 marzo 2014

Venti di Guerra

“Viviamo in un’epoca infame, sotto il dominio della moltitudine e la tirannia della plebe […]. Mai prima d’ora il genio latino era caduto così in basso; esso ha totalmente perduto il senso delle energie altere e delle virtù eroiche; si trascina nel fango, si compiace nell’umiliazione […]. La guerra, una grande guerra nazionale, è l’ultima speranza di salvezza che gli resta. È solo attraverso la guerra che i popoli imbastarditi si arrestano nel loro declino, poiché essa dona loro infallibilmente o la gloria o la morte, […]. Se il genio latino non è più capace di ritrovare la sua antica nobiltà, ebbene, che muoia, che si seppellisca tra le rovine illustri del suo passato! […] Perciò questa prossima guerra che voi sembrate temere, io l’invoco con tutte le forze dell’anima!” Gabriele D'Annunzio

Queste le parole del Vate alla vigilia della prima guerra mondiale e come dargli torto . La guerra sicuramente non è una cosa bella ma che piaccia o meno fà parte del genere umano e non esiste epoca storica in cui nel mondo non si sia combattuta una guerra.
Negli ultimi anni però la guerra è stata avvolta da una coltre di ipocrisia talmente spaventosa che si è arrivati persino a cambiargli nome ; oramai non esistono più le guerre ma solo missioni di pace che guarda caso avvantaggiano sempre gli stessi Stati.
Come diceva Mussolini:  "I popoli che non amano portare le proprie armi finiscono per portare le armi degli altri." e questo stà avvenendo puntualmente da parecchi decenni con un'incredibile impennata negli ultimi vent'anni.
Ma ora si stà aprendo uno spiraglio da dove meno te lo aspetti ; dalla Russia.
Proprio così la Russia da nemica del mondo della Tradizione ne è diventata l'ultimo baluardo : ha sfidato il mondo prima difendendo la famiglia tradizionale e di conseguenza impedendo matrimoni e adozioni agli omosessuali, poi difendendo la Siria ed ora difendendo la sovranità dell'Ucraina e i suoi concittadini in Crimea.
Gli U.S.A.  e la finanza internazionale in genere hanno tirato troppo la corda e hanno risvegliato l'orso da un lungo letargo.
Siamo sull'orlo di una Guerra di livello mondiale , probabilmente proprio a questo è servita questa spaventosa crisi ed anch'io come D'Annunzio seppur a malincuore spero che guerra sia.
Oramai siamo ritornati a Sodoma e Gomorra e per far pulizia  devono cadere molte teste , l'unica cosa che mi spaventa è questa : da che parte starà l'Italia in questa guerra?  La risposta è fin troppo evidente: come negli ultimi 71 anni starà dalla parte per lei meno vantaggiosa dalla parte dell'Unione Europea e degli U.S.A. e d'altra parte avendo dei politici così asserviti agli interessi stranieri non poteva essere altrimenti .
Allora perchè volere una guerra sapendo fin da ora che si combatterà per gli interessi di qualcun altro? 
La risposta stà sempre nelle parole di D'Annunzio : ".... È solo attraverso la guerra che i popoli imbastarditi si arrestano nel loro declino, poiché essa dona loro infallibilmente o la gloria o la morte."
Perchè questa volta sarà guerra vera e non coinvolgerà più solo le forze armate ma tutta la popolazione italiana e quando a guerra finita (vinta o persa che sia) gli italiani si renderanno conto di essere stati usati allora saranno di fronte a due altrenative:  ribellarsi e riprendere in mano il proprio destino o essere schiavi per sempre, così finalmente si chiarirà il destino della nostra Patria se saremo degni di portarla avanti vivrà in eterno, se non lo saremo è giusto che l'Italia ,"si seppellisca tra le rovine illustri del suo passato!"

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

lunedì 3 marzo 2014

Duca d'Aosta

Il 3 marzo 1942 si spegneva a Nairobi S.A.R. il Principe Amedeo di Savoia ; 3° Duca d'Aosta, Vicerè d'Etiopia , Duca delle Puglie e generale italiano Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Dopo aver studiato in Inghilterra tornato in Patria fù avviato alla carriera militare e a 16 anni si arruolò volontario ,come soldato semplice nel Reggimento artiglieria a cavallo "Voloire".
Il padre lo presentò al generale dicendo: "Nessun privilegio, sia trattato come gli altri".
Al termine del conflitto, seguì lo zio il Duca degli Abruzzi, in Somalia, dove era impegnato nell'esplorazione del fiume Uèbi Scebèli ,insieme costruirono una ferrovia ed un villaggio, battezzato Villaggio Duca degli Abruzzi.
Patecipò alla guerra d'Abissinia e una volta conclusa fù nominato governatore generale dell'Africa Orientale Italiana e Vicerè d'Etiopia.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale il Duca si trova sempre in Etiopia come comandante capo dell'esercito ma dopo gli iniziali successi italiani le truppe si trovarono isolate e ben presto cominciarono a mancare gli approvigionamenti di cibo, acqua ed armamenti.
Nonostante questo il Duca a capo di circa 10.000 effettivi, inferiori al nemico per numero e mezzi,  fù protagonista di un 'eroica resistenza sull'Amba Alagi ma dopo aver resistito per oltre un mese e dopo aver ricevuto l'autorizzazione da Mussolini ,si arrese con l'onore delle armi.
Contrariamente a quanto pattuito al Duca non fù consentito di satre assieme ai suoi soldati ma lui continuò a battersi per il miglioramento delle condizioni di prigionia degli stessi e rifiutò ogni proposta inglese di ricevere trattamenti di favore . Passò la prigionia presso Dònyo Sàbouk, una località insalubre ed infestata dalla malaria e sarà proprio la malaria a portarselo via.
Il Duca fù uno dei componenti della famiglia reale più amati e stimati in Italia; era vicino alla gente e soprattutto ai suoi soldati sia italiani che ascari che infatti non lo abbandonarono neache quando ebbero la possibilità di tornare a casa per evitare la prigionia . Fù un grande uomo ,fedele alla Patria dall'inizio fino alla fine dei suoi giorni ma come suo zio Duca degli Abruzzi poco o niente ricevette da essa confermando ancora una volta che sul trono d'Italia era seduta la parte sbagliata della Casa Reale.

Principe Amedeo di Savoia-Aosta
PRESENTE !!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale