Il 12 settembre 1919 il comandante Gabriele D'Annunzio ,Vate della Patria, alla testa di 2600 volontari entra nella città di Fiume e ne proclama l'annessione al Regno d'Italia.
A guerra finita nella Conferenza di pace di Parigi all'Italia furono negate le concessioni promesse nel patto di Londra, il presidente americano Woodrow Wilson .dopo che il suo Paese aveva partecipato alla guerra per meno di un anno non avendo dato nessun contributo tangibile alla vittoria finale oltre ad esser salito sul carro dei vincitori pretendeva pure di esserne la massima autorità, fù lui uno dei maggiori oppositori alle pretese italiane in Venezia-Giulia e Dalmazia e i rappresentanti italiani a Parigi ,Vittorio Emanuele Orlando e Sydney Sonnino ,per incompeteza o collusione furono incapaci di far rispettare i trattati.
In questo contesto con l'opinione pubblica indignata cominciò a predere piede l'idea che la guerra fosse stata inutile e D'Annunzio coniò la famosa "Vittoria Mutilata" e dide vita all'Impresa.
D'Annuzio fù aspramente criticato dalle autorità italiane di contro però ebbe l'approvazione di tutto il popolo italiano che si riconosceva nell'azione del Vate e se ne fregava se l'autorità era contraria perchè nessuna autorità può opporsi al volere del popolo e questo gli italiani di allora lo sapevano bene persino il ramo Aosta della famiglia reale,in pieno contrasto col re, si recò a Fiume in quel periodo e negli ultimi giorni anche Antonio Gramsci difese il Vate e i suoi legionari.
Tutti sappiamo come fini l'Impresa di Fiume : D'Annunzio rifiutò ogni trattato che non prevedeva l'annessione all'Italia e alla fine il 24 dicembre 1920 il Regio esercito su ordine di Giovanni Giolitti bombardò ripetutamente la città di Fiume e la costrinse alla resa ,era nato lo Stato libero di Fiume.
La conquista della città durò poco, ma il suo valore simbolico fu rilevantissimo e non passerà molto tempo prima che la volontà dei Fiumani e degli italiani sia rispettata ;l'annessione all'Italia avverrà nel 1924.
D'Annunzio prese con la forza ciò che ci spettava di diritto ; oggi molti italiani hanno persino paura di usare la legge per rivendicare i propri diritti, è ora di smetterla di lamentarsi e di cominciare a lottare.
Chi non ha il coraggio di ribellarsi non ha il diritto di lamentarsi, la libertà và conquistata non verrà nessuno a regalarcela e se mai qualcuno volesse veramente venire a casa nostra per portarci libertà e democrazia (di nuovo) allora sarà veramente arrivato il momento di avere paura e dovremo impugnare le armi per cacciare il nuovo "liberatore".
Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale
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