martedì 30 luglio 2013

Forza di gendarmeria europea

La Forza di gendarmeria europea (Eurogendfor o EGF) è il primo Corpo militare europeo a carattere sovranazionale. La EGF ufficialmente è un'organizzazione indipendente dall'UE anche se può operare a seguito di una sua richiesta ed è composta da forze di polizia ad ordinamento militare dell'UE in grado di intervenire in aree di crisi, sotto egida NATO,ONU, UE o di altre organizzazioni intergovenative, sovranazionali e liberticide. La sua sede è a Vicenza  ed è chiaro quindi che anche l'Eurogendorf è al servizio degli U.S.A. e del F.M.I.e ovviamente della Germania inoltre per il suo dispiegamento operativo e rafforzamento non è nemmeno richiesto il parere di tutti gli Stati membri dell'Unione Europea.
E' stata impiegata ,in Bosnia nel 2007,in Kossovo e dal 2009 è in Afganistan ma è imminendte il suo utilizzo nelle zone "calde" dell'U.E. Grecia in primis; i suoi possibili utilizzi comprendono:
  1. condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico;
  2. monitorare, svolgere consulenza, guidare e supervisionare le forze di polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi compresa l'attività d'indagine penale;
  3. assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del traffico, controllo delle frontiere e attivita' generale d'intelligence;
  4. svolgere attivita' investigativa in campo penale, individuare i reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle autorita' giudiziarie competenti;
  5. proteggere le persone e i beni e mantenere l'ordine in caso di disordini pubblici;
  6. formare gli operatori di polizia secondo gli standard internazionali;
  7. formare gli istruttori, in particolare attraverso programmi di cooperazione.
Tante belle parole e buoni propositi per nasconderere la nuova Gestapo con il compito di reprimere tutti i disordini anti-euro e ad arrestare tutti i dissidenti che mettono in discussione la moneta unica al servizio della finanza internazionale.

Nulla di nuovo sotto il sole d'Europa nel 1815 dopo il Congresso di Vienna in piena Restaurazione  su proposta dello zar Alessandro, Prussia, Austria, Russia e Gran Bretagna formarono la Santa Alleanza che aveva come supremo criterio di politica internazionale quello del mantenimento dell'ordine europeo che aveva ripristinato tutti i governi assoluti sconfitti da Napoleone.

Per il mantenimento dell'ordine, la Santa Alleanza si basava sul principio di intervento: nel caso uno Stato avesse avuto dei problemi causati da disordini rivoluzionari che non fosse in grado di sedare e che potessero contagiare gli altri Stati, questi si ritenevano in obbligo d'intervenire per sedare le rivolte. Al principio di non ingerenza negli affari interni di uno stato si sostituiva così il principio politico della sovranità limitata degli Stati e l'ideale della solidarietà internazionale.
Insomma qualcosa di molto simile l'abbiamo ai giorni nostri con i vari governi che per un presunto bene superiore hanno ceduto la sovranità degli stati a organi sovranazionali composti da uomini mai eletti dal popolo e che impogono agli stati politiche economiche e sociali volte a prosciugare tutte le loro ricchezze ed a distruggere le fondamenta della società.
Sono passati 200 anni ma i sistemi repressivi sono sempre quelli la storia è destinata a ripetersi ma ricordiamoci che fine ha fatto la Santa Alleanza se il popolo si fà dei proplemi a ribbellarsi contro i connazionali la presenza di polizia straniera (specialmente se tedesca) non farà altro che fomentare l'odio della popolazione la cui furia si abbatterà implacabilmente sui tutti i loro aguzzini ed i loro collaboratori.
State giocando col fuoco e presto scoppierà un incendio che devasterà tutta l'Europa.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale


lunedì 29 luglio 2013

Benito Mussolini

Il 29 luglio 1883 a Dovia di Predappio nacque Benito Amilcare Andrea Mussolini, giornalista,soldato e politico italiano: fondatore del Fascismo , Presidente del Consiglio del Regno d'Italia (il più giovane della storia italiana) per più di vent'anni, Duce degli italiani, Primo Maresciallo dell'Impero e capo della Repubblica Sociale Italiana.
Molte cose si potrebbero dire di Mussolini ci vorrebbe un libro per scriverle tutte dirò solo che fù l'ultimo politico italiano ad amare realmente il suo popolo , ha dedicato la sua vita al miglioramento delle condizioni di vita della gente e dei lavoratori e alla grandezza della Patria lui stesso disse nel 1919:"Se le masse lavoratrici rimangono in uno stato di miseria e di abbrutimento, non v'è grandezza di popolo, né dentro, né oltre i confini della Patria" .
Modernizzò l'Italia e attuò riforme sociali , a tutela della salute e dell' etica di cui godiamo ancora oggi. Fù il primo a capire la necessità di cooperazione tra le varie categorie produttive per un benessere comune ed è per questo che era tanto amato ed è per questo che tutti l'hanno seguito dal contadino al latifondista dall'operaio al grande imprenditore e anche nei momenti più bui il suo popolo gli ha dimostrato il suo affetto e la fiducia che riponevano in lui; gli 800 mila volontari della Repubblica Sociale Italiana ne sono la prova tangibile .
Come tutti sappiamo la storia prese una piega diversa le grandi potenze non volevano far crescere altri Stati e li isolarono ed è così che naque l'Asse ,tre potenze emergenti che si allearono contro i padroni del mondo.
La storia la scrivono i vincitori ma la verità non può essere nascosta per sempre ciò che lui creò in vent'anni è stato distrutto nei successivi 70 ed oggi quello Stato libero sovrano e identitario chiamato Italia è veramente difficile da riconoscere ma non dobbiamo scodarci le sue parole:

"Nessuno che sia un vero Italiano, qualunque sia la sua fede politica, disperi nell'avvenire. Le risorse del nostro popolo sono immense. Se saprà trovare un punto di saldatura, recupererà la sua forza prima ancora di qualche vincitore."
"Dovete sopravvivere e mantenere nel cuore la fede.
Il mondo me scomparso, avrà bisogno ancora dell'idea che è stata e sarà la più audace, la più originale e la più mediterranea ed europea delle idee. La storia mi darà ragione.."


Buon compleano Duce !!!! Riposa in pace
Camerata Benito Mussolini
PRESENTE !!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale


sabato 27 luglio 2013

Carlo Combi

Il 27 luglio 1827 a Capodistria nacque Carlo Combi insegnante, patriota e irredentista istriano.
Figlio dell'avvocato Francesco ,che fù anche Podestà di Capodistria dal '48 al '66, Carlo concluse il ginnasio latino-tedesco nel '44 a Trieste e si iscrisse all'università agli studi politico-legali a Padova.
Nel 1848 andò a Milano in seguito ai moti rivoluzionari e  collaborò con alcuni giornali patriottici della città. Dopo la prima guerra d'indipendenza si rifugiò a Genova dove nell'agosto del 1850 si laureò in legge.
Dopo aver rifiutato un incarico di assistente di filosofia a Padova per non giurare fedeltà al governo austriaco ,nel '51 tornò in Istria , iniziò la pratica d'avvocatura nello studio del padre e collaborò cono i giornali  Popolano dell'Istria di Trieste  e all'Eco di Fiume.
 Nell'autunno del 1856 cominciò l'insegnamento di lettere italiane e storia nel liceo di Capodistria, e nei tre anni successivi si fece iniziatore d'una importante strenna annuale, redigendone articoli di storia: la Porta orientale (Fiume 1857-59).
Iniziata l'attività politica gli fù ben presto revocato l'incarico al liceo piochè in quei giorni promosse l'iniziativa dell'unione amministrativa dell'Istria al Veneto col preciso intento si seguire il Veneto nell'adesione al Regno d'Italia che ,nonostante l'armistizio di Villafranca, era ormai prossima.
Strinse legami con patrioti e politici sia in Istria che in tutto il Regno d'Italia e continuo le sue pubblicazioni alcune in anonimo per la loro natura sovversiva e altre firmate .
In particolare pubblicò uno studio su La frontiera orientale d'Italia e la sua importanza diede informazioni precise sulle condizioni dell'Istria e sulle aspirazioni nazionali unitarie sono negli scritti di questi anni: l'ampia monografia L'Istria e le Alpi Giulie pubblicata in parte sull'Annuario statistico italiano (II, Torino 1864), il monumentale e tuttora utile Saggio di bibliografia istriana (Capodistria 1864), la raccolta delle Poesie e prose di M. Fachinetti con una introduzione biografica (Capodistria 1865), lo studio pubblicato anonimo sull'Importanza della Alpe Giulia e dell'Istria per la difesa dell'Italia orientale, sulla Rivista contemporanea di Torino (aprile 1866).
Nel giugno del 1866 ,poco prima dello scoppio della terza guerra d'indipendenza ,venne messo al bando dalle autorità austriache e lasciò l'Istria mettendosi subito a disposizione del governo italiano, che aiutò come informatore e profondo conoscitore della Venezia-Giulia.
Finita la guerra e perse le speranze di annessione ell'Istria il Combi si trasferì definitivamente a Venezia dove continuò a lavorare e scrivere sull'italianità della sua terra ,nel 1869 fù raggiunto dal padre anch'egli espulso per attività patriottica.
Nel 1882 la morte di Garibaldi portò scoraggiamento degli italiani delle terre irredente che avevano riposto in Garibaldi le loro speranze e cò spinse il Combi ad intensificare la sua attività fù sostenitore di Guglielmo Oberdan e successivamente si schierò contro l'estradizione all'Austria dei suoi compagni di congiura , e nell'84 sostenne il comitato promotore della fondazione della Società istriana di archeologia e storia patria.
 Morì a Venezia l'11 sett. 1884. Le autorità austriache proibirono la celebrazione delle esequie predisposta il 18 seguente nel duomo di Capodistria che si svolse quindi a Venezia. DaVenezia i suoi resti e quelli dei familiari saranno traslati a Capodistria nel maggio 1934.
Carlo Combi fece arte di quella schiera di nobili e intellettuali che lavorarono strenuamente per l'unità d'Italia forse non avrà mai rischiato la vista, non avrà mai combattuto in prima linea durante le guerre ma senza la sua attività e quella di molti altri come lui l'unità d'Italia non sarebbe stata possibile la loro capacità di infondere nella gente il senso della Patria e di farlo conoscere anche al resto del mondo è stato indispensabile le guerre non si vincono solo sul campo di battaglia e ognuno ha il compito adatto alla sua persona e tutti i patrioti l'hanno svolto al meglio qualcuno è morto per questo qualcun altro no ,ma nessuno muore quando combatte par la Patria perchè sono tutti presenti a godersi il frutto del loro sacrificio e quando la Patria sarà di nuovo minacciata saranno loro a sunare la carica e sono sicuro che al momento giusto gli italiani non si tireranno indietro.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

venerdì 26 luglio 2013

Terremoti

L'Italia nel corso della sua storia millenaria ha subito numerosi eventi sismici specialmente al sud.
Diverso ovviamente è stato il modo di affrontarli nei secoli diverse tecnologie diverse disponibilità economiche ecc.ecc..
Le documentazioni sono ricchissime anche di terremoti "antichi" ma ce nè uno che fà eccezzione ed  è caduto nell'oblio nonostante sia stato uno dei più potenti e devastanti degli ultimi due secoli: il terremoto del Vulture del 23 luglio 1930.
Di magnitudo 6.7 della scala Richter (X della Mercalli) il sisma colpì la Campania, la Basilicata e la Puglia causo 1404 morti  le province più colpite furono quelle di Avellino e Potenza ma ciò che emergerà  da questo terremoto più della morte e della distruzione sarà la celerità e l'efficenza dei soccorsi e della ricostruzione.
Su incarico di Mussolini il Ministro dei Lavori Pubblici Araldo di Crollalanza si recò subito nei luoghi colpiti dal sisma e non se ne allontanerà più fino al termine dei lavori di ricostruzione. Sistemerà il suo alloggio e quartier generale insieme a tecnici e al personale necessario a bordo di un treno speciale in modo da potersi spostare più velocemente nelle diverse province colpite per seguire direttamente le opere di ricostruzione.
In poco più di tre mesi furono costruite quasi 4000 case anti-sismiche e furono riparete più di 5000 abitazioni che permisero alla popolazione di passare l'inverno nella propria casa.
Il Duce salutò il suo Ministro al termine della sua opera con queste parole:  
"Eccellenza Di Crollalanza, lo Stato italiano La ringrazia non per aver ricostruito in pochi mesi perché era Suo preciso dovere, ma la ringrazia per aver fatto risparmiare all’erario 500 mila lire." L'intervento complessivo, difatti era venuto anche a costare meno del previsto. Nonostante il breve tempo impiegato nel costruirle e nonostante i mezzi tecnologici relativamente antiquati di cui poteva disporre l'Italia del 1930, le palazzine edificate in questo periodo resistettero ad un altro importante terremoto che colpì la stessa area 50 anni dopo.
Che diffenza si nota rispetto ai terremoti avvenuti dopo la guerra anche negli ultimi anni :soccorsi tardivi , ricostruzioni lentissime e costose che lascieranno i Comuni devastati e la gente in abitazioni di fortuna per anni e anni . L'ultimo in ordine di tempo è stato il terremoto dell'Emilia nel quale lo Stato a superato tutti i livelli di infamia negando addirittura lo stato di calamità naturale alle zone colpite lasciando i cittadini soli in tenda a pagarsi i danni e senza nemmeno sospendergli il pagamento delle tasse  ma anzi pretendendo pure l'IMU sulla prima casa ormai distrutta.
Questi sono i risultati del governo delle Banche e della Troika gente disposta a far morire i popoli pur di potergli razziare tutti gli averi.
Qualcuno si ostina ancora a dire che nel 1930 governava il male assoluto mentre oggi governano i "buoni" ; io dico che bisogna ritornare a lavorare bene e per il popolo , per la gente, il fascismo và consegnato alla storia ma la storia bisognerebbe  anche cominciare a studiarla in modo da poter imparare le cose buone e le cose meno buone che i vari governi italiani ed esteri furono in grado di fare senza soldi e senza tecnologie moderne e se non riusciamo a trovare nuove soluzioni usiamo quelle vecchie adattandole al nostro tempo, il ritorno al passato non è sempre un male ,anzi forse guardando al passato impareremo un po' di umiltà.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale


giovedì 25 luglio 2013

25 luglio 1943 Gran Consiglio

Il Gran Consiglio del fascismo il 25 luglio 1943 approva l'ordine del giorno Grandi con il quale venne sfiduciato il Duce e  quindi si pose fine al Governo Mussolini.
Il Gran Cosiglio fù un organo del Partito Nazionale Fascista voluto dallo stesso Mussolini nel 1922 ed aveva funzioni sia deliberative che consultive la sua ultima seduta venne convocata per il 24 luglio '43 e terminò il giorno successivo ; al momento della sua convocazione che non avveniva dal '39 Mussolini disse: "Ebbene, convocherò il Gran Consiglio. Si dirà in campo nemico che si è radunato per discutere la capitolazione. Ma l'adunerò."
La mozione di sfiducia fù approvata dopo la mezzanotte del 25 luglio con 19 voti favorevoli 8 contrari e un astenuto.
Il giorno dopo il Duce presentò le sue dimissioni al Re che subito dopo averle accettate lo fece arrestare.
Si è discusso molto sul perchè Mussolini accettò il voto di sfiducia : c'è chi dice che era stanco,chi dice che aveva capito di essere di troppo e altre stupidaggini simili.
 La verità secondo me è molto più semplice : Mussolini costituì il Gran Consiglio come suo organo di fiducia e una volta sfiduciato da esso ,fece ciò che chiunque dovrebbe fare dopo aver perso la fiducia dei propri uomini si mise da parte e si dimise !!!
Con le sue dimissioni Mussolini si dimostrò molto più democratico di tutti i suoi successori gente pronta a distruggere il proprio partito o addirittura la propria nazione pur di aver ragione; lui invece sperò di avere torto, lui che avrebbe potuto far arrestare tutti e 19 i congiurati ,lui rispettò il volere del Gran Consiglio,si fidò di  quei 19 viscidi pigmei che già avevano preso accordi con l'invasore anglo-americano .
E' stato tradito ma quello che ancora molti italiani non vogliono capire è che ad esser tradita fù l'Italia intera, tradimento che porterà al famoso voltafaccia dell' 8 settembre'43 che oltre ad abbandonare gli italiani a se sessi,  portò al peggiore degli incubi per una nazione: la Guerra Civile.
Impariamo dalla storia  perchè tutto ciò che è avvenuto è destinato a ripetersi ma con i politici attuali le cose possono solo andar peggio di come andarono nel 1943.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale







mercoledì 24 luglio 2013

Pino Romualdi

Il 24 luglio 1913 a Predappio, paese natale del Duce, nacque Nettuno Pino Romualdi politico e giornalista italiano,vicesegretario del Partito fascista Repubblicano e tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano.
Volontario nella guerra d'Etiopia rimase in Africa Orientale fino al 1940 e poco dopo il suo rientro scoppiò la Seconda Guerra Mondiale e Pino si arruolò nuovamente come volontario combattento sul fronte greco-albanese.
Dopo l'8 settembre '43 aderì alla Repubblica Sociale Italiana diventando funzionario del Partito fascista Repubblicano e nell'aprile 1945 trattò la resa con le truppe anglo-americane.
Processato e condannato a morte in contumacia rimarrà latitante fino all'amnisti di Togliatti del '46.
Nel dicembre dello stesso anno insieme a Giorgio Almirante,Arturo Michelini, Biagio Pace ,fonderà il Movimento Sociale Italiano del quale rimmarrà uno dei simboli fino alla sua morte avvenuta il 21 maggio 1988 un giorno prima di Giorgio Almirante, privando così l'unico partito anti-sistema e che non trattò mai col crimine organizzato ,orfano dei suoi due uomini più importanti e i risultati non tarderanno a farsi vedere : quel partito identitario sociale e nazionale sparirà nel giro di pochi anni per diventare con A.N. un partito come tutti gli altri al servizio del sistema e di Berlusconi privando così gli uomini di destra di un vero punto di riferimento che non li vendesse al miglior offerente.
Quel punto di rifrmento è ora che ce lo facciamo da soli noi uomini di destra partendo dal basso,perchè ormai è chiaro che finchè continueremo ad aspettare il leader carismatico verremo sempre usati e traditi dai nostri uffciali e sotto-ufficiali che negli ultimi vent'anni sono sempre stati al servizio del potente di turno in Italia e in Europa.
Buon compleanno Pino !!  Riposa in pace
Camerata Romualdi
PRESENTE !!!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale


lunedì 22 luglio 2013

Strage del Duomo di San Miniato

Il 22 luglio del 1944 il comune di San Miniato fù teatro di una battaglia tra le truppe tedesche della 3 Divisione Granatieri Corazzati in ritirata e dal 337º Battaglione d'artiglieria campale statunitense .
Per evitarne il oinvolgimento nella battaglia la popolazione civile era stata radunata nel Duomo .
La mattina del 22 le truppe americane entarono nel paese già semi-distrutto dai tedeschi per coprirsi la ritirata e rallentare l'avanzata del nemico; una volta arrivati in prossimità della piazza del Duomo incuranti dei luoghi di culto ma soprattutto della popolazione civile al suo interno, come già dimostrato col bombardamento di Monte Cassino, gli americani scatenarono un fitto fuoco d'artiglieria sulla piazza colpendo anche il Duomo con una granata che causò 55 vittime tra i civili ;
i tedeschi lasceranno il paese il giorno dopo radendolo al suolo.
Questa strage fù il risultato di uno dei tanti  combattimenti tra popolazioni barbare sul suolo italico ma ancora una volta il tanto bistrattato popolo tedesco si dimostrò molto più civile di quello americano.
Per 60 anni gli americani e la sinistra italiana incolparono di questa strage  l'esercito tedesco nonostante fin dai primi anni '50 numerose indagini e testimoianze dimostrassero il contrario ma per fortuna la verità e venuta a galla perchè come disse Abramo Lincoln :
"Potrete ingannare tutti per un po'. Potrete ingannare qualcuno per sempre.. Ma non potrete ingannare tutti per sempre."

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

Michele Bianchi

Il 22 luglio 1883 nacque Michele Bianchi il primo segretario del Partito Nazionale Fascista.

Come altri gerarchi fascisti anche Bianchi cominciò a far politica nel Partito Socialista Italiano fù sindacalista e finì parecchie volte in carcere per le sue azioni di protesta.
Anche lui di posizioni interventiste, all'entrata dell'Italia nella prima guerra mondiale si arruolò come volontario.
Finita la guerra fù tra i fondatori dei Fasci di Combattimento in Piazza San Sepolcro e successivamente del Partito Nazionale Fascista di cui fu segretario per circa due anni e nel 1922 fu uno dei quadrumviri durante la Marcia su Roma.
Divenne membro del Gran Consiglio del Fascismo e dopo diversi incarichi da deputato e da sottosegretario nel 1929 venne nominato Ministro ai Lavori Pubblici.
Da Ministro  dovette affrontare la crisi del 1929 e promosse molte opere pubbliche soprattutto nella sua Calabria in quel periodo vi fù la fondazione del centro invernale di Camigliatello Bianchi (poi denominato Camigliatello Silano nel dopoguerra).
Morì il 3 febbraio 1930 ,la sua morte prematura avvenuta a soli 47 anni fermò il suo lavoro da Ministro che comunque sarà portato avanti egregiamente dal suo successore al Ministero  Araldo Di Crollalanza.
Nel 1990 l'Amministrazione comunale di Cosenza, intitolò a Michele Bianchi la piazza panoramica antistante il serbatoio dell'acquedotto del Merone che fu realizzato durante il ventennio.
E' sepolto in un mausoleo a Belmonte Calabro suo paese natale.

Camerata Michele Bianchi
PRESENTE !!!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale


sabato 20 luglio 2013

Guglielmo Marconi

Il 20 luglio 1937 a Roma morì Guglielmo Marconi inventore dell radio è conosciuto per aver sviluppato per primo un efficace sistema di comunicazione con telegrafia senza fili via onde radio che ottenne notevole diffusione: la sua evoluzione portò allo sviluppo dei moderni sistemi e metodi di telecomunicazione come  la televisione e in generale tutti i sistemi che utilizzano le comunicazioni senza fili.
Anche altri scienziati e inventori hanno contribuito all'invenzione della telegrafia senza fili o hanno effettuato esperimenti simili negli stessi anni, ma gli esperimenti di Marconi portarono alle prime applicazioni commerciali su vasta scala della telegrafia senza fili.
I primi esperimenti di telecomunicazione cominciarono nel 1894 e portarono i primi buoni risultati nel 1896 ma dopo esser stato snobbato dal Ministro delle poste italiano decise di andare nel Regno Unito dove il 19 marzo 1896, Marconi ricevette dall'Ufficio Brevetti conferma dell'accettazione della prima domanda. Il 2 giugno dello stesso anno depositò all'Ufficio Brevetti di Londra una domanda definitiva per un sistema di telegrafia senza fili, n. 12039, dal titolo "Perfezionamenti nella trasmissione degli impulsi e dei segnali elettrici e negli apparecchi relativi". Nel farlo, Marconi rinunciò a tre mesi di priorità sull'invenzione.
Durante gli anni vi sono state molte dispute, sia teoriche nell'ambito dei fisici, sia in campo legale, per stabilire chi debba essere effettivamente considerato il primo inventore della radio,dispute venute alla luce solo durante la Seconda Guerra Mondiale e  per la volontà americana di non pagare i diritti agli eredi di Marconi.
Grazie ai suoi lavori  il 10 dicembre 1909 a Stoccolma Guglielmo Marconi ricevette il premio Nobel per la fisica.
Il 19 giugno 1915 Marconi si arruola come volontario nel Regio Esercito ma prestando servizio presso l'Istituto Radiotelegrafico della Marina fece domanda di trasferimento e fu nominato Capitano di Corvetta della Regia Marina.
Aderì al fascismo fin dalla prima ora e Mussolini, in un discorso al Senato  affermò: "Nessuna meraviglia che Marconi abbracciasse, sin dalla vigilia, la dottrina delle Camicie Nere, orgogliose di averlo nei loro ranghi". . Marconi stesso  non nascose le sue simpatie per il regime, affermando: "Rivendico l'onore di essere stato in radiotelegrafia il primo fascista, il primo a riconoscere l'utilità di riunire in fascio i raggi elettrici, come Mussolini ha riconosciuto per primo in campo politico la necessità di riunire in fascio le energie sane del Paese per la maggiore grandezza d'Italia".
In occasione della 19ª riunione della Società italiana per il progresso delle scienze che si tenne dal 7 al 15 settembre 1930 congiuntamente a Bolzano e a Trento, iniziò il suo discorso inaugurale con le parole: "Il mio saluto è esultante per il compiacimento di trovarmi tra i fratelli del Trentino in una grande manifestazione prettamente italiana che si svolge sul suolo riconquistato alla grande Madre sotto la guida del Re vittorioso, mentre il segnacolo della Patria sventola sicuro sul Brennero e al compimento dei nostri destini presiede e provvede la mente vigile e alerte del Duce."
Alla sua morte  in segno di lutto, quello stesso giorno le stazioni radio di tutto il mondo interruppero contemporaneamente le trasmissioni per due minuti.
Ai funerali di Stato, tenutisi a Roma il 21 luglio, parteciparono la gran parte delle autorità politiche e del mondo accademico, compreso il Capo del Governo Benito Mussolini, oltre a una impressionante folla di 500.000 persone.
Marconi fù esempio di patriottismo e genialità italica e nonstante avesse entrami i genitori di nazionalità inglese non volle mai rinunciare alla cittadinanza italiana troppo alto era il suo senso della Patria, troppo grande l'amore per la sua terra .

Camerata Guglielmo Marconi
PRESENTE !!!!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale


Enrico Corradini

Il 20 luglio 1865 a San Miniatello frazione di Montelupo Fiorentino nacque Enrico Corradini principale rappresentante del nazionalismo italiano a cavallo tra '800 e '900.
Di ispirazione socialista considerava il socialismo "maestro ma avversario": avversario perché pacifista, maestro perché insegna ad utilizzare lo strumento della lotta di classe in una dimensione internazionale.
Fù sostenitore del colonialismo italiano come strumento per limitare l'emigrazione e per far progredire l'Italia al ruolo  potenza internazionale. Nel 1910 fonda l'Associazione Nazionalista Italiana ,appoggiò la guerra italo-turca per la Libia e fù un acceso interventista della Prima Guerra Mondiale. Dopo la guerra la sua associazione inizierà a collaborare con i Fasci di Combattimento di Mussolini fino al 1923 quando entrambi i movimenti insieme ad altri gruppi sparsi per l'Italia si unirarro spontaneamente formando il Partito Nazionale Fascista.
Sarà prima Senatore (1923) poi ministro (1928)  del governo Mussolini morì nel 1931 all'età di 66 anni.
Criticò aspramente il pacifismo che riteneva la migliore arma a disposizione di Francia e Inghilterra per impedire la crescita della nazioni emergenti ma il miglior concetto che ha lasciato a posteri ,concetto assimilato in toto dal Fascismo, fù l'idea che la Nazione deve essere coesa e non individualista, il buon cittadino deve essere pronto a sacrificarsi per la Patria ,insomma che il bene comune viene sempre prima dell'interesse personale ed è su questo che si fonda la nostra idea.
Grazie camerata Corradini e buon compleanno !!!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

venerdì 19 luglio 2013

Paolo Borsellino

Oggi 19 luglio è l'anniversario della strage di via d'Amelio l'attentato terroristico del 1992 in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino e i componenti della sua scorta Agostino Catalano ,Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Proveniente da una famiglia con simpatie politiche di destra, nel 1959 si iscrisse al Fronte Universitario d'Azione Nazionale, organizzazione degli universitari missini si laureo nel '62 e nel '63 divenne il magistrato più giovane d'Italia a soli 23 anni.
Paolo Borsellino è uno dei simboli per eccelenza della lotta alla mafia alla quale ha dedicato gran parte della sua vita e della sua carriera di magistrato.
Borsellino fù il miglior esempio di uomo di Stato sempre ligio al suo compito anche dopo la morte di Giovanni Falcone dopo la quale era chiaro che ogni prosecuzione delle indagini avrebbe significato morte certa come da lui stesso affermato :
"Quando mi uccideranno ricordatevi che non sarà stata solo la mafia'' il "quando" al posto del "se" fà capire che sapeva bene a cosa andava incontro e lo fece a testa alta perchè ,come diceva lui :« Chi ha paura muore ogni giorno, chi invece non ha paura muore una volta sola »
Molte cose sono ancora da chiaire riguardo alla sua morte soprattutto i veri mandanti ma temo siano segreti destinati a rimanere tali resta il ricordo di un grande uomo che contro tutto e contro tutti si rifiutò di piegarsi alla mafia .
"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo" lui scelse la guerra , gli costò la vita ma anche grazie al suo esempio questa guerra non è stata vinta dalla mafia la guerra continua perchè altri grandi uomini continuano la sua missione uomini d'onore italiani come lui!!!

Camerata Paolo Borsellino
PRESENTE !!!!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

giovedì 18 luglio 2013

Pieve di Ledro

 « Per l'Italia e Garibaldi, avanti ragazzi alla baionetta! »
Capitano Ettore Filippini 2° Reggimento Volontari Italani, Pieve di Ledro 18 luglio 1866

Il 18 luglio 1866 durante la terza guerra d'indipendenza ebbe luogo la Battaglia di Pieve di Ledro  combattuta tra i garibaldini del  2° Reggimento Volontari Italani del tenente colonnello Pietro Spinazzi e gli austriaci  dell'8ª Divisione del generale Von Kuhn.
Come la maggior parte delle battaglie del fronte trentino anche questa fù vinta dai garibaldini che nonostante l'esito disastrosto della guerra negli altri fronti italiani continuavano  imperterriti ad avanzare verso Trento . Dopo questa sconfitta gli austriaci furono costretti a rifugiarsi sui monti attorno alla Valle di Ledro in attesa di subire l'ennesima sconfitta nella  famosa Battaglia di Bezzecca e la conquista di Trento sarà bloccato solo dalla firma dell'Armistizio di Cormons che porterà all'annessione del Veneto al regno d'Italia ma lascierà il Trentino in mano austriaca ancora per 52 anni.
La tenacia di Garibaldi e delle sue truppe ci deve insegnare a non mollare mai anche quando tutto sembra perduto bisogna continuare a fare il proprio dovere , la propria parte solo così si può sperare di cambiare le cose !
“Un giorno scoppiò nella foresta un incendio devastante e tutti gli animali
scapparono. A un tratto il leone, re della foresta, vide che volava un piccolo
colibrì proprio in direzione dell’incendio. Allora, preoccupato, tentò di fermare
l’uccellino per fargli cambiare direzione, ma il colibrì rispose che stava andando
a spegnere l’incendio. Il leone, meravigliato, replicò che era impossibile spegnere
l’incendio con la goccia d’acqua che portava nel becco.
Allora il colibrì, sempre più deciso, disse al re della foresta: “io faccio la mia par-
te, e questo crea la differenza”
Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale


mercoledì 17 luglio 2013

Pulizia etnica

Questo è l'obbiettivo ci vogliono far sparire vogliono toglierci la nostra Terra.
I segnali sono chiari noi italiani diamo fastidio , non si accontentano più di averci tolto la sovranità, di aver affossato la nostra economia ora vogliono toglierci tutto.
Favoriscono l'impreditoria cinese per far sparire le piccole-medie imprese italiane, fanno arrivare "schiavi" dall'africa così da abbassre i salari di tutti i lavoratori e  assegnano case popolari,posti negli asili,assegni famigliari e tutti gli aiuti sociali in genere secondo graduatorie nelle quali gli italiani vengono sempre dopo gli immigrati. Ci stanno invadendo e la comunità europea con la complicità dei nostri governanti ci costringe ad ospitali e mantenerli il tutto ovviamente a discapito dei servizi per gli italiani. Ci vogliono morti o in alternativa vogliono che scappiamo in modo che ad avvantaggiarsi del  nostro lavoro delle nostre eccellenze della nostra intraprendenza siano esclusivamente nazioni straniere in modo che l'Italia non sia più d'ostacolo alle altre economie. E' 70 anni che studiano il sistema per distruggerci e ora hanno capito che se vogliono affossare l'Italia devono far sparire gli italiani
Adesso vogliono pure cambiare la legge sulla cittadinanza:vogliono abrogare lo ius sanguinis e introdurre lo ius soli vogliono quindi affermare che chiunque nasca in Italia e ipso facto italiano e questo significa affermare che l'Italia non è più una nazione ma un'espressione geografica ,è come dire che l’Italia non possiede nulla, che la sua storia non vale nulla, che l’uomo è privo di spirito e solo il caso influisce sulla sua vita.
E questo è inaccettabile ; centinaia di migliaia di italiani sono morti per combattere chi definì l'Italia "espressione geografica"e per riaffermare l'italianità che non è solo legata a un pezzo di terra ma anche e soprattutto a una storia e una cultura millenaria.
Ida Magli ha affermato riguardo allo ius soli:"E’ UNO STRUMENTO CHE AMMAZZA LA DIVERSITA’ DEI POPOLI TRASFORMANDOLA DA RICCHEZZA IN SCIAGURA"

Lo ius soli una legge del nuovo mondo e in quegli stati la popolazione autoctona è pressoche scomparsa non facciamo la fine degli indiani d'america o delle popolazioni precolombiane siamo ancora in tempo .

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale




lunedì 15 luglio 2013

PIAGGIO



Il 15 luglio 1864 a Genova nasce Rinaldo Piaggio noto imprenditore italiano.
Nel 1884 a Sestri Ponente fondò la Piaggio occupandosi prima di arredo navale ,poi decise di puntare sull'industria ferroviaria.
Nel 1915 ci fù la prima svolta mentre lo scoppio della prima guerra mondiale assicurava il lavoro al settore ferroviario la Piaggio inizio ad occuparsi anche di aeronautica .
In questo settore la ditta avrà molte soddisfazioni e conseguirà anche dei primati : e della  Piaggio il primo elicottero della storia effettivamente manovrato dall'uomo negli anni '30, ma il miglior risultato lo ottenne nel 1939 con il Piaggio P.108 , un bombardiere quadrimotore utilizzato dalla Regia Aeronautica durante la seconda guerra mondiale che fu l'unico quadrimotore pesante utilizzato come bombardiere dalle potenze dell'Asse durante il conflitto.
Entrò in servizio nel 1941 fu uno dei pochi aerei da combattimento italiani che si poteva paragonare
ai migliori tra gli equivalenti prodotti dagli Alleati. E' anche l'aereo su cui perse la vita Bruno Mussolini figlio del Duce, incidente che comunque non sminuisce la qualità del velivolo.
Il settore per cui la Piaggio è conosciuta internazionalmente cominciò a svilupparsi nel 1944 con il Paperino prototipo della famosa Vespa e nel 1964 la Piaggio si smembrerà in due industrie indipendenti la divisione aeronautica prenderà il nome di IAM Rinaldo Piaggio che diventerà in seguito Piaggio Aero Indrusties mentre il marchio Piaggio rimarrà al settore automobilistico.
Come tanti altri marchi italiani ha cambiato più volte proprietà e anche se per fortuna è rimasta italiana fà pensare come i proprietari di aziende sane come la Piaggio siano spinti a vendere .
Se Rinaldo Piaggio fosse nato 100 anni dopo difficilmente avrebbe potuto nonostante le capacità creare una simile azienda sarebbe stato shiacciato della burocrazia, dalle tasse da regime sovietico ,dalla corruzione e probabilmente anche dalla presunzione di uno dei tanti impiegati dallo stipendio sicuro che affollano i nostri Enti pubblici.
Italiani come il signor Piaggio ce ne sono ancora molti sono però impossibilitati a lavorare e anche quando non vogliono mollare ben che vada vengono definiti dei ladri ; appellativo che poco si addice a gente che lavora 12 ore al giorno sei giorni su sette ed è per questo che l'Italia stà affondando stiamo uccidento ci crea ricchezza con il lavoro ,non con speculazioni o malaffare e i primi a non capirlo siamo proprio noi popolo occupati come siamo a odiarci a vicenda per futili motivi e chi ci guadagna sono sempre loro i grassi banchieri e i loro camerieri politici.
Lasciamo lavorare chi ne ha la voglia e le capacità e aiutiamoci a vicenda solo così usciremo dalla crisi.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale


                           

Il coraggio della Lega

L' affermazione  di Calderoli"...quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di orango" dimostrano una volta per tutte come la Lega Nord sia al servizio del sistema.
Con questa frase il vicepresidente del Senato ha per l'ennesima volta dato  al Ministro dell'integrazione la possibilità di fare la vittima ,aiutandola quindi nella distruzione della società italiana.
Il signor Calderoli ha inoltre dimostrato di non avere nemmeno il coraggio delle sue azioni visto che si è prontamente scusato adducendo patetiche spiegazioni; ovviamente i servi della finanza non si sono fatti scappare lo splendido assit leghista. Tutti a chiedere a gran voce le sue dimissioni e la Kyenge come un unta dal Signore a dichiarato ancora una volta "non ha offeso me ma tutta l'Italia" sarebbe bello sapere chi le ha dato la delega per parlare a nome di tutti gli italiani proprio lei che ha dichiarato,"non potrei essere interamente italiana," peccato che lei abbia giurato sulla Costituzione Italiana e a me comune mortale italiano questa affermazione sembra molto grave se fatta da un Ministro della Repubblica Italiana.
Questo teatrino da operetta mi ha stancato tutti recitano una parte :chi fà finta di essere razzista e chi fà finita di non esserlo in realtà sono tutti al servizio del sistema finanziario internazionale che si sà è profondamente razzista,odia la diversità e  ha nell'immigrazione il mezzo più efficace per abbassare i salari,destabilizzare la società civile,distruggere le diversità e omologare tutti i popoli rendendoli tutti ugualmente schiavi.
Complimenti Calderoli,complimenti Lega Nord avete un bel coraggio; fate delle sparate perfettamente in sintonia col governo ma quando c'era da difendere un'ingenua consigliera di circoscrizione (Dolores Valandro) che in un momento di rabbia ha detto una parola di troppo non avete esitato a darla in pasto ai lupi e non avete mosso un dito per evitarle il processo.
Complimenti , veramente spero che la vostra età dell'oro finisca presto e che la gente che vi ha votato capisca finalmente quanto li avete presi per il culo.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

domenica 14 luglio 2013

Rivoluzione

Il 14 luglio 1789  i cittadini parigini attaccano e irrompono con successo nella Bastiglia : inizia la Rivoluzione Francese.
La popolazione  francese da mesi viveva in uno stato di miseria e temeva  che una carestia potesse colpire  il Paese.
Il Re e la Regina vivevano fuori dal mondo e non capivano le necessità e i problemi del popolo che oppresso dalle tasse e dalla prepotenza di nobiltà e alto clero era ridotto alla fame.
Il Re tentò di calmare gli animi convocando gli Stati Generali che non venivano convocati da molto tempo ma nè il Re ,nè la nobiltà nè l'alto clero avevano nessuna intenzione di rinunciare ai loro privilegi e l'Assemblea  venne sciolta in un nulla di fatto .
La situazione degenera e la rabbia del popolo si riversa contro il simbolo dell'assolutismo: la Bastiglia.

Bisogna distinguere bene tra rivolta e rivoluzione la rivolta non è altro che una protesta molto animata e violenta che critica l'autorità senza metterla in discussione  mentre la rivoluzione è mettere in discussione l'autorità e i poteri che può esercitare. Oggi si sente spesso dire in Italia siamo pecoroni, non ci ribelliamo mai mentre negli altri Stati la gente protesta e scende i piazza per far valere i propri diritti ecc. ecc. . Beh io sono convinto che noi italiani siamo eccessivamente pazienti, pazienza che spesso sconfina nella stupidità ma la verità è che noi non siamo un popolo che fà rivolte noi facciamo rivoluzioni ed è risaputo che tutti i popoli  fanno le rivoluzioni  quando sono con l'acqua alla gola ed hanno raggiunto il limite di sopportazione quindi speriamo di raggiungere presto il limite di sopportazione perchè l'Italia di oggi mi ricorda molto la Francia del 1789 ed anche noi abbiamo bisogno di una rivoluzione !!!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

sabato 13 luglio 2013

Carabinieri

Il 13 luglio 1814 per volontà di Re Vittorio Emanuele I nasce l' Arma dei Carabinieri.
I Carabinieri nascono come corpo d'Elite preposto principalmente alla difesa del Re,cominceranno ad avere anche compiti di polizia dopo la nscita del Regno d'Italia e dopo il loro inquadramento nell'esercito . I Carabinieri presero parte a tutte le guerre italiane dimostrando sempre grande coraggio e attaccamento alla Bandiera; particolarmente significativa è stata la Carica di Pastrengo del 30 aprile 1848 dove i Carabinieri del maggiore Alessandro Negri di Sanfront salvarono la vita a Re Carlo Alberto e sconfissero gli austriaci.
 La storia dei Carabinieri è coronata da molti  comportamenti altruistici che le ha garantito nel tempo una grande popolarità presso la popolazione guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita" infatti la figura del Carabiniere ancora oggi è vista come membro della famiglia, della comunità più che una figura di potere o di repressione, in totale contrapposizione con la figura del poliziotto che viene visto come figura esterna alla comunità . Non a caso l'Unione Europea vuole disfarsi dei Carabinieri; una figura capace di riunire le genti e che non applica brutalmente tutte le norme della Gestapo europea da parecchio fastidio a chi vuole distruggere i fondamenti della società civile.
Nella storia l'Arma ha spesso pagato cara la sua vicinanza alla gente come dopo l'8 settembre '43 dove subì molte deportazioni nei campi di concentramento e ora per lo stesso motivo vogliono distruggerla ;sta a noi popolo difenderla in modo adeguato, i nostri politici non lo faranno loro hanno già deciso di svendere noi e la nostra Nazione e per farlo devono abbattere tutti gli ostacoli che gli si presentano davanti l'Arma dei Carabinieri è uno di questi ostacoli ma ricordiamoci che loro sono i nostri difensori spariti loro non sò quanto potremmo ancora resistere ai criminali di Bruxelles.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

Figli d'Italia


Il 12 luglio 1916 venivano impiccati nel Castello del Buon Consiglio due patrioti due figli d'Italia nati nelle terre irredente di Trento e Istria!
Entrami di famiglia benestante Battisti e Filzi  naquero nelle ultime terre d'Italia che dopo l'annessione di Roma (20 settembre 1870) erano rimaste in mano austriaca  terre che quindi subirono più di tutte le angherie del barbaro invasore e dove ormai la gente era stanca della presenza austriaca.
In questo contesto si avvicineranno ben presto alla causa italiana molti irredentisti tra cui anche nomi di rilievo come l'avvocato Filzi e soprattutto Cesare Battisti che dal 1911 era deputato austriaco.
Arruolati come volontari negli alpini Filzi e Battisti ebbero i gradi rispettivamente di sottotenente e tenente vennero catturati in seguito alla controffensiva italiana dopo la Strafexpedition austriaca (spedizione punitiva).
Vennero processati sommariamente ,condannati a morte per alto tradimento e giustiziati mediante impiccagione.
Gli austriaci riservarono un trattamento particolarmente brutale e sprezzante per Cesare Battisti in quanto deputato, dopo l'esecuzione il suo corpo venne messo in mostra alla folla dimostrando ancora una volta tutta la loro barbarie.

Le loro figure sono servite d'esempio a intere generazioni d'italiani che amano la propria terra ,i loro nomi rieccheggeranno nell'eternità e in ogni guerra in ogni battaglia loro saranno sempre al fianco di noi italiani perchè chi muore per la Patria ottiene l'immortalità e loro il 12 luglio 1916  non sono morti ma sono sempre in prima linea con chi lotta per l'Italia !!!!

Sottotenente Fabio Filzi
PRESENTE !!!!!

Tenente Cesare Battisti
PRESENTE !!!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

martedì 9 luglio 2013

Invadete l'Italia

La Finanza Internazionale ha deciso : bisogna invadere l'Italia !!
Il 9 luglio 1943 iniziò l'Operazione Husky cioè dell'invasione americana della Sicilia!!!
Allora  come oggi centinaia di barconi carichi di Barbari invadevano l'Italia con il preciso intento di appropriarsi della nostra terra . Le modalità sono le stesse rubare,stuprare e uccidere in modo da fiaccare il morale della popolazione ed avere mano libera su tutto il suolo italico; allora al comando degli invasoni c'erano Patton, Alexander e il meno famoso Alphone Juin (comandante delle truppe marocchine che razziarono ,stuprarono e uccisero migliaia di cittadini e cittadine italiane nelle province di Frosinone e Littoria), oggi i comandanti dell'invasione si chiamano Bergoglio,Kyenge e Obama.
La cosa triste è che in entrambi i casi l'invasione è stata possibile solo grazie alla collaborazione delle alte sfere dello Stato Italiano: nel '43 la Regia Marina non intervenne nel combattimento dando penose motivazioni circa l'inutilità di contrastare il nemico lasciando la fanteria e l'areonautica sole nellla battaglia.  In realtà già dall'inizio della guerra la Regia Marina fece di tutto per perdere la guerra e nel luglio del '43 con l'appoggio del Re , di  Badoglio e anche di alcuni gerarchi del regime (quelli che voteranno l'ordine del giorno Grandi del 25 luglio) era già pronta a consegnarsi agli americani; oggi al posto loro ci sono  Boldrini, Letta, Alfano,Bersani e Berlusconi a favorire l'invasione sempre per egoistici interessi personali.
E chi paga il conto ? Sempre noi italiani; siamo una colonia U.S.A.  dal '43 e  se finora si sono accontentati di usarci adesso vogliono anche farci sparire sostituendoci con gli immigrati .
Nulla è cambiato in questi 70 anni un grande popolo con grandissime capacità e potenzialità guidato però da inetti ,traditori e approfittatori che vanificano gli sforzi di un'intera popolazione.
Come ormai sosteniamo da tempo gli italiani devono riprendere in mano il loro Stato partendo dal basso dalla base solo cosi potremo rialzarci e riprendere il posto che ci compete in Europa e nel mondo finchè avremo degli amministratori di condominio che eseguono gli ordini di Bruxelles e Berlino continueremo a morire lentamente.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

domenica 7 luglio 2013

Prima battaglia dell'Isonzo

Il 7 luglio 1915 si conclude con un nulla di fatto la prima battaglia dell'Isonzo.
Fin dal primo anno di guerra ci si rende conto che sul fronte orientale la guerra di movimento che si era pronti a combattere non ci sarebbe stata poichè i mezzi a disposizione si rivelarono inefficaci a superare le difese nemiche e si prospettava quindi un nuovo tipo di guerra inedito fino ad allora : la guerra di posizione e di logoramento.

In questa guerra infatti giocheranno un ruolo particolarmente importante la tenuta economica e del morale dell'intera nazione fattori che sono sempre stati  importanti ma che in questa guerra saranno decisivi in quanto i risultati sul campo in questo tipo di guerra non sono mai immediati e quindi non sono in grado di influenzare in modo determinate il morale delle truppe.
L'Isonzo sarà teatro di guerra per più di 2 anni fino alla disfatta di Caporetto quando l'esercito italiano sul punto di capitolare arretrò fino alla linea del Piave che però si rivelerà insormontabile per gli eserciti austro-ungarico e tedesco grazie anche al sacrificio di migliaia di diciottenni i famosi ragazzi del '99 il loro motto era "Tutti eroi! O il Piave o tutti accoppati!" lo rispettarono fino alla fine e non caddero invano !!!!

« Li ho visti i ragazzi del '99, andavano in prima linea cantando. Li ho visti tornare in esigua schiera, cantavano ancora ! »
Armando Diaz

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

sabato 6 luglio 2013

Goffredo Mameli

« Alle sette e mezzo antimeridiane del 6 luglio 1849, spirava in Roma all'Ospedale della Trinità dei Pellegrini la grande anima di Goffredo Mameli » Nino Bixio

Componente di una nobile famiglia sarda Goffredo Mameli è stato un poeta,patriota e scrittore italiano, tra i personaggi più noti del Risorgimento e conosciuto soprattutto per aver scritto a soli vent'anni il testo del "Canto degl'Italiani" meglio noto come "Inno di Mameli" inno nazionale della Repubblica Sociale Italiana prima e della Repubblica Italiana poi.
Nel marzo del 1848 alla testa di 300 volontari si recò in aiuto dei milanesi durante le "cinque giornate di Milano" .
Grazie a questa azione verrà arruolato col grado di capitano nell'esercito di Garibaldi.
Dopo l'armistizio di Vignale fù uno dei combattenti della neonata Repubblica Romana nella quale troverà la morte il 6 luglio '49  pochi giorni dopo la resa.
Mameli era un giovane aristocratico che aveva tutto da perdere nell'appoggiare la causa italiana ma questo non lo fermò mai ed è questa la più grande eredità che ci ha lasciato lui ed altri nobili come lui ci sono cose più importanti della ricchezza e della sicurezza e non bisogna aver paura di rischiare come disse Ezra Pound:


Luca Tamburini 
Movimento Sovranità Difesa Sociale

giovedì 4 luglio 2013

Maria Pasquinelli

« Mi ribello, col fermo proposito di colpire a morte chi ha la sventura di rappresentarli, ai Quattro Grandi i quali, alla Conferenza di Parigi, in oltraggio ai sensi di giustizia, di umanità e di saggezza politica, hanno deciso di strappare ancora una volta dal grembo materno le terre più sacre d'Italia, condannandole o agli esperimenti di una novella Danzica o con la più fredda consapevolezza, che è correità, al giogo jugoslavo, sinonimo per la nostra gente indomabilmente italiana, di morte in foiba, di deportazioni, di esilio. » (Dalla lettera di rivendicazione trovato indosso alla Pasquinelli)

Il 4 luglio 2013 si è spenta Maria Pasquinelli l'insegnante italiana che il 10 febbraio 1947 a Pola uccise il generale W. De Winton massima autorita della città  a seguito della cessione della città di Pola alla Jugoslavia.

Allo scoppio della guerra si arruolò come crocerossina in Libia.
L''8 settembre 1943 si trovava  a Spalato come insegnare italiano e assistette all'occupazione slava della città ,arrestata ebbe salva la vita grazie all'esercito tedesco che occupò la città il 27 settembre e aiutò le autorità nell'estrazione di 106 cadaveri da una fossa comune.
Dal primo novembre si trasferì a Trieste comincio a raccogliere i dati sulle atrocità e sevizie titine con l'obbiettivo di informare sia il regno del sud , sia la Repubblica Sociale di cosa erano realmente capaci e di cosa sarebbe successo se l'Istria e la Dalmazia fosse cadute di nuovo in mano jugoslava.
Collaborò con la Flottiglia MAS ,da cui fu inviata sotto copertura, ma anche col CLN col proposito di costituire un blocco per la difesa dell'italianità nel confine orientale.

All'uccisione del generale  W. De Winton la Pasquinelli venne processata e condannata a morte ; dopo la lettura della sentenza all'invito rivoltole dalla Corte ad appellarsi entro trenta giorni, Pasquinelli rispose:
 « Ringrazio la Corte per le cortesie usatemi, ma fin d'ora dichiaro che mai firmerò la domanda di grazia agli oppressori della mia terra. »
Il giorno seguente Trieste fu inondata da una pioggia di manifestini tricolori sui quali era scritto:
 « Dal pantano è nato un fiore, Maria Pasquinelli . Viva l'Italia »
Ora quel fiore si è spento riposa in pace Maria Pasquinelli rimarrai sempre nel cuore di tutti gli italiani che non si arresero al nemico e soprattutto nel cuore degli istriani e dei loro discendenti, in quei terribili momenti per la Venezia-Giulia tu fosti tra i pochissimi connazionali che dimostrarono di avere a cuore le sorti della nostra terra.

Maria Pasquinelli
PRESENTE !!!!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale














Giuseppe Garibaldi

Il 4 luglio 1807 naque Giuseppe Garibaldi uno dei più grandi patrioti e condottieri italiani di tutti i tempi ed  a giusto merito considerato uno dei padri della Patria.

Nato a Nizza da famiglia ligure era il secondo di sei figli ebbe fin da bambino la passione per il mare e a 16 anni s' imbarcò per la prima volta e comincio a girovagare per il mediterraneo entrando in contatto con parecchi rivoluzionari fra cui molti mazziniani che lo avvicinarono alla causa italiana:

«Certo non provò Colombo tanta soddisfazione nella scoperta dell'America, come ne provai io al ritrovare chi s'occupasse della redenzione patria» G. Garibaldi.

Queste frequentazioni lo portarono presto ad essere ricercato e infine all'esilio in sud america dovè combattè in Brasile e in Uruguay nella guerra dei Farrapos ; proprio per aver sposato questa causa oltre oceano Garibaldi sarà noto come l'Eroe dei due mondi.
Nel frattempo però arrivò il 1848 e le sirene della madrepatria si fecero sentire : era la prima guerra di indipendenza!!!
Rientrato in Italia combattè da prima in Lombardia per il governo provvisorio di Milano quindi ad aprile '49  nominato generale di brigata andò a difendere la Repubblica Romana dopo la resa del 2 luglio cercò di raggiungere la Repubblica di San Marco ma venne fermato a Comacchio.
Dovette così riprendere la via del mare e dell'esilio. Ricomincerà a commerciare e girerà il mondo via mare per fare ritorno in Patria nel 1855 quando comprò la prima parte dell'isola di Caprera.
Nonostante fosse repubblicano fino dal '48 appoggiò i Savoia pur con qualche screzio poichè vedeva nella monarchia l'unica possibilità di unione nazionale.
Allo scoppio della seconda guerra d'indipendenza con il grado di maggiore generale fu messo a capo dei Cacciatori delle Alpi che contava 3200 uomini, durante la guerra il carisma di Garibaldi portò numerosi volontari tra le fila dei Cacciatori fino a contare 12.000 soldati .
A guerra finita viste le numerose vittorie riportate sul campo di battaglia gli fu affidata la Spedizione dei Mille composta da reparti dei Cacciatori delle Alpi e da volontari ,la spedizione fu un successo e Garibaldi si apprestava ad invadere lo Stato Pontificio e a prendere Roma ma fu fermato sulla strada per Teano da Re Vittorio Emanuele II.
Desideroso di presentare il progetto di istituzione di una guardia nazionale mobile, si recò a Torino.
Il 18 aprile 1861 giunto alla camera, affermò che il brigantaggio nel mezzogiorno era dovuto in parte allo scioglimento dell'esercito meridionale, avvenuto poco tempo prima, e ne chiedeva la ricostituzione.
Garibaldi ravvisava nel brigantaggio «una questione sociale, la quale non si poteva risolvere col ferro e col fuoco»,individuandone i responsabili nel governo e nella borghesia.
 Amareggiato da questa guerra fratricida, quando gli riferirono che i briganti non accennavano ad arrendersi nonostante le misure drastiche del governo, egli esclamò: «quanto eroismo miseramente sciupato! Cotesti uomini, traviati dal delitto, sarebbero stati soldati valorosi all'appello della patria!».
Nel 1862 provò nuovamente a liberare Roma ma fu fermato sull'Aspromonte dall'esercito piemontese e fù arrestato. Dopo l'amnistia si ritirò a Caprera.
Nel 1866 parteciperà alla terza guerra d'indipendenza come comandante del Corpo Volontari Italiani e anche questa volta la figura di Garibaldi portò un gran numero di volontari dai 15.000 stimati ne arrivarono quasi 40.000 e il fronte del trentino dove combattè Garibaldi fù l'unico in cui il Regno d'Italia ottenne vittorie significative una su tutte la Battaglia di Bezzecca.
Nel 1867 provò nuvamente a liberare Roma ma venne scofitto dalle truppe franco-pontifice a Mentana.
L'ultimo episodio bellico a cui prese parte fu la guerra franco-prussiana combattuta al fianco dei francesi nella speranza di far restituire all'Italia la sua terra natale : la contea di Nizza.
A guerra finita fù eletto all' Assemblea Nazionale di Bordeaux ma quando la popolazione nizzarda si sollevò (vespri nizzardi) la terza repubblica francese reagì con la forza mandando l'esercito.
A seguito di questo fatto a Garibaldi fù negato il permesso di parlare all'Assemblea quindi si dimise in segno di protesta e tornò a Caprera.

"Un uomo, che, facendosi cosmopolita, adotta l'umanità come patria e va ad offrire la spada ed il sangue a ogni popolo che lotta contro la tirannia, è più di un soldato: è un eroe "  Emile Barrault.

Questa  è la frase che spinse sempre Garibaldi a combattere per la libertà ovunque ce ne fosse stato bisogno sacrificò tutto per essa e soprattutto per la sua Patria e non ricevette nè encomi nè emolumenti ufficiali  per questo,ricevette  "solo" l'amore del suo popolo e l'immortalità nella storia d'Italia e del mondo.
"La vera, la sovrana grandezza di Garibaldi è in quel suo carattere di Eroe nazionale nato dal popolo e, in pace e in guerra, sempre rimasto col popolo. Le guerriglie d'America non sono che un preludio. Digione un epilogo. Fra i due periodi giganteggia Garibaldi che ha un solo pensiero, un solo programma, una sola Fede, l'Italia". Benito Mussolini

Giuseppe Garibaldi :
Eroe dei due mondi
Eroe ITALIANO


Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

martedì 2 luglio 2013

Rivoluzione Italiana

Il 2 luglio del 1849 dopo un mese d'assedio le truppe di Garibaldi si ritirano da Roma, lasciando entrare l'esercito francese.
Cade così uno degli ultimi vessilli della rivoluzione del 1848: finisce la Repubblica Romana.
Dopo la sconfitta di Novara l'esercito piemontese era ormai fuori dai giochi e Re Carlo Alberto di lì a poco abdicherà in favore del figlio Vittorio Emanuele; dopo Novara tutti i governi provvisori nati in tutta la penisola verranno attaccati e assediati ,caddero nell'ordine: Toscana,Sicilia,Emilia-Romagna,Marche e Lazio con la Repubblica Romana .
L'ultima ad arrendersi fù la Repubblica di San Marco a Venezia che non potè ricevere l'aiuto di Garibaldi fermato dagli austriaci a Comacchio ma grazie ai generali napoletani Pepe e Ulloa, con i loro 2000 volontari, potè resistere fino ad agosto quando la città già stremata dall'assedio e da un epidemia di colera , decise di arrendersi.

Questa è l'Italia che vogliamo, quella del 1848-49 dove tutti gli italiani dal Brennero a Lampedusa combatterono insieme l'uno affianco all'altro dove c'era più bisogno. Cadeva una città ,se ne difendeva un'altra e cosi via , non smisero di combattere finchè non venne ammainato l'ultimo Tricolore.
Vengano pure i revisionisti del Risorgimento a dire che fù un impresa coloniale del Piemonte; i fatti vi smentiscono, la Storia vi smentisce perchè l'Italia non è nata nel 1861 ma è sempre esistita nel cuore degli italiani aveva solo bisogno di essere rivitalizzata e poco importa come è stata fatta; è stato fatto il necessario , sono stati commessi errori e sopprusi probabilmente ma nonostante tutto ne è valsa la pena facciamo in modo che il sangue e il sacrificio dei nostri avi non sia stato versato invano.
Questa è la nostra Patria difendiamola finche siamo ancora in tempo!!!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale


lunedì 1 luglio 2013

El-Alamein

https://www.youtube.com/watch?v=oQcsaNtmSBs

“Nessun soldato al mondo è mai
riuscito e mai riuscirà a fare quello che i bersaglieri hanno fatto.
Fantasmi sembravano, nel passare
al contrattacco. Senza mezzi, con le
loro sole mani ed un pezzo di baionetta . . . e ci hanno respinto.
Questa è la verità. Noi con i carri armati che ci coprivano,
 loro allo scoperto . . . e ci hanno respinti.
Se avessero avuto i nostri mezzi ci avrebbero rovesciati come guanti”. 
Teodoro Moller storico inglese

Il 1° Luglio 1942 comincia la Battaglia che unita a quella di Stalingrado cambierà il corso della guerra: la prima battaglia di El-Alamein.
Le forze dell'Asse erano vittoriose su tutti i fronti l'entrata in guerra degli U.S.A. fino a quel momento non aveva cambiato l'andamento della guerra.
Gli eserciti italiani e tedeschi in nord africa erano guidati dal feldmaresciallo Erwin Rommel che quel primo luglio decise di attaccare ; l'esercito britannico resistette e la battaglia si concluse alla pari con un nulla di fatto anche se le forze dell'asse da quel momento saranno molto  isolate e i rifornimenti saranno sempre più difficili. La situazione starà in stallo fino al 23 ottobre con la seconda battaglia di El-Alamein quando le truppe ,specialmente quelle italiane, stremate e a corto di viveri e armamenti daranno prova di grande capacità e valore fermando per parecchi giorni un avversario superiore per uomini e mezzi.
Questa sconfitta segnerà l'inizio della ritirata e sarà la fine della guerra in nord africa che quindi si sposterà in europa .
Onore ai combattenti di El-Alamein uomini che dettero tutto per la loro Patria senza nulla chiedere in cambio ; un esempio dell'estremo sacrificio dato dalle nostre truppe viene dall'ultimo comunicato radio della Divisione Ariete :
« Carri armati nemici fatta irruzione a sud. Con ciò "Ariete" accerchiata. Trovasi circa cinque chilometri nordovest Bir el Abd.
carri "Ariete" combattono! »
(El Alamein, 3 novembre 1942, ore 15.30)

Infine neanche il nemico potè esimersi dagli elogi alle nostre truppe:
“Dobbiamo davvero inchinarci davanti ai resti di quelli che furono i leoni della Folgore…”
 Winston Churchill
 “La Divisione Folgore ha resistito al di là di ogni possibile speranza”
 Radio Cairo 

“Gli ultimi superstiti della Folgore sono stati raccolti esanimi nel deserto. La Folgore è caduta con le armi in pugno”
 BBC

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale