giovedì 4 luglio 2013

Maria Pasquinelli

« Mi ribello, col fermo proposito di colpire a morte chi ha la sventura di rappresentarli, ai Quattro Grandi i quali, alla Conferenza di Parigi, in oltraggio ai sensi di giustizia, di umanità e di saggezza politica, hanno deciso di strappare ancora una volta dal grembo materno le terre più sacre d'Italia, condannandole o agli esperimenti di una novella Danzica o con la più fredda consapevolezza, che è correità, al giogo jugoslavo, sinonimo per la nostra gente indomabilmente italiana, di morte in foiba, di deportazioni, di esilio. » (Dalla lettera di rivendicazione trovato indosso alla Pasquinelli)

Il 4 luglio 2013 si è spenta Maria Pasquinelli l'insegnante italiana che il 10 febbraio 1947 a Pola uccise il generale W. De Winton massima autorita della città  a seguito della cessione della città di Pola alla Jugoslavia.

Allo scoppio della guerra si arruolò come crocerossina in Libia.
L''8 settembre 1943 si trovava  a Spalato come insegnare italiano e assistette all'occupazione slava della città ,arrestata ebbe salva la vita grazie all'esercito tedesco che occupò la città il 27 settembre e aiutò le autorità nell'estrazione di 106 cadaveri da una fossa comune.
Dal primo novembre si trasferì a Trieste comincio a raccogliere i dati sulle atrocità e sevizie titine con l'obbiettivo di informare sia il regno del sud , sia la Repubblica Sociale di cosa erano realmente capaci e di cosa sarebbe successo se l'Istria e la Dalmazia fosse cadute di nuovo in mano jugoslava.
Collaborò con la Flottiglia MAS ,da cui fu inviata sotto copertura, ma anche col CLN col proposito di costituire un blocco per la difesa dell'italianità nel confine orientale.

All'uccisione del generale  W. De Winton la Pasquinelli venne processata e condannata a morte ; dopo la lettura della sentenza all'invito rivoltole dalla Corte ad appellarsi entro trenta giorni, Pasquinelli rispose:
 « Ringrazio la Corte per le cortesie usatemi, ma fin d'ora dichiaro che mai firmerò la domanda di grazia agli oppressori della mia terra. »
Il giorno seguente Trieste fu inondata da una pioggia di manifestini tricolori sui quali era scritto:
 « Dal pantano è nato un fiore, Maria Pasquinelli . Viva l'Italia »
Ora quel fiore si è spento riposa in pace Maria Pasquinelli rimarrai sempre nel cuore di tutti gli italiani che non si arresero al nemico e soprattutto nel cuore degli istriani e dei loro discendenti, in quei terribili momenti per la Venezia-Giulia tu fosti tra i pochissimi connazionali che dimostrarono di avere a cuore le sorti della nostra terra.

Maria Pasquinelli
PRESENTE !!!!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale














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