Nel 1914 allo scoppio della guerra andò a Venezia per sostenere l'entrata in guerra dell'Italia contro l'Impero austro-ungarico
Con l’entrata in guerra dell’Italia, Sauro si arruolò volontario nella Regia Marina e venne assegnato come pilota su unità siluranti di superficie e subacquee.
Fù catturato il 30 luglio durante un'incursione su Fiume dove la sua unità a causa della forte corrente si era andata ad incagliare sugli scogli.
Fù riconosciuto da alcuni suoi compaesani e per effettuare il riconoscimento gli austriaci non si fecero nessuno scrupolo e si servirono persino della madre che pur salvargli la vita negò di conoscerlo ma fù decisiva la testimonianza di suo cognato maresciallo della Guardia di Finanza austriaca. Processato nel tribunale della Marina austriaca di Pola fù condannato alla pena di morte per alto tradimento mediante impiccagione.
Il 10 agosto 1916 Nazario Sauro sali al patibolo innalzato dagli scherani degli Asburgo nel cortile delle carceri di Pola. Prima di porgere il collo al boia, Nazario Satiro gridò con voce possente: "Viva l'Italia , Morte all'Austria" Ripeté il suo grido per ben tre volte e serenamente si preparò a morire.
Così, fieramente, si concluse la vita di uno dei più grandi Martiri dell’Irredentismo italiano, queste le ultime frasi scitte al figlio Nino:
" Caro Nino,
Tu forse comprendi od altrimenti comprenderai fra qualche anno quale era il mio dovere d'italiano. Diedi a te, a Libero ad Anita a Italo ad Albania nomi di libertà, ma non solo sulla carta; questi nomi avevano bisogno del suggello ed il mio giuramento l'ho mantenuto. Io muoio col solo dispiacere di privare i miei carissimi e buonissimi figli del loro amato padre, ma vi viene in aiuto la Patria che è il plurale di padre, e su questa patria, giura o Nino, e farai giurare ai tuoi fratelli quando avranno l'età per ben comprendere, che sarete sempre, ovunque e prima di tutto italiani! I miei baci e la mia benedizione,Papà.
Dà un bacio a mia mamma che è quella che più di tutti soffrirà per me, amate vostra madre! e porta il mio saluto a mio padre. "
Talmente amò l'Italia da donare tutto se stesso , nemmeno la morte potè spaventarlo poichè nessuno muore quando combatte per la Patria e da Capodistria a Ragusa , da Nizza a Trieste e dal Brennero a Lampedusa riecheggia il suo nome :
Tenente Nazario Sauro
PRESENTE !!!!!
Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale
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