giovedì 8 agosto 2013

Alfredo Graziani

L'8 agosto 1950  morì Alfredo Graziani militare italiano che combattè in tutte le guerre italiane della prima metà del novecento e personaggio tra più celebri sardi che combatterono la prima guerra mondiale , noto soprattutto nella storia della Brigata Sassari.
Nato a Tempio Pausania in una famiglia dell'alta borghesia cittadina passò l'infanzia in gallura per poi trasferirsi a Livorno dove concluse gli studi ginnasio. Svolto il servizio militare in Piemonte A. Graziani si iscrisse alla facoltà di  giurisprudenza presso l'Università di Pisa.
Allo scoppio della Grande Guerra fu richiamato alle armi nel XVIII reggimento di cavalleria «Piacenza», come ufficiale d’ordinanza ma non volendo restare nelle retovie chiese ed ottenne di far parte dei corpi combattenti dove in seguito gli  fù affidato il comando della XII compagnia.
Subito dopo l’arrivo in trincea inaugurò, la tradizione tipicamente “sassarina” delle “azioni ardite”.
Sarà così descritto :«Animo generoso e ardimentoso spirito entusiasta e generosissimo che fece tutta la guerra fra i sardi e fu ferito varie volte ,quadrato e massiccio uomo di azione e di cuore ,un nobile esempio per i soldati, che lo seguivano ammirati ed entusiasti»
Era un tipico soldato della Brigata Sassari non solo per l’audacia guerriera ma anche per un certo star fuori dalle rigide regole della disciplina militare che gli costeranno non pochi rimproveri.
Ferito ad un piede forzò i tempi di recupero ed in soli sei mesi ritornò in trincea ma questa forzatura lo costringerà ad abbandonare il fronte nel marzo del 1918 lasciando in lui il rimpianto e il senso di colpa per essere lontano dal fronte e non poter partecipare alle  esaltanti giornate del Piave e all’avanzata verso Vittorio Veneto.
Nel dopoguerra fù a capo dell'Associazione nazionale combattenti e aderì al Partito sardo d'Azione;  riprese gli studi universitari e si laureò nel 1922 e tra il '24 e il'26 aderì al Partito Nazionale Fascista .
Nel 1934 pubblicherà un libro sulla guerra che otterrà un gran successo " Fanterie sarde all’ombra del Tricolore" .
Nell'ottobre 1935 ricevette l'onoreficenza a "Cavaliere della Corona d'Italia" subito dopo partì volontario per la guerra in Africa Orientale .   Pagò anche nella Campagna d’Africa,  il dazio di essere un combattente e non uno in cerca di stellette: andò sul fronte nei pressi di Damas in Eritrea, col grado di primo capitano nel XXIII gruppo Cammelli, combatté davvero, e fu ferito alla testa.
Nel dicembre del '37 partì volontario per la Guerra civile spagnola  in supporto alle truppe franchiste e fù nuovamente ferito questa volta ad un ginocchio.
Rientrato in Italia nel giugno 1940 con l'entrata in guerra dell'Italia all'età di 48 anni indossò di nuovo la divisa e partecipò alla campagna di Grecia al termine della quale fù congedato e riprese la professione forense.
Molti si domandarono cosa spingesse un alto borghese come Graziani , nonostante le numerose ferite subite, a rispondere sempre alle chiamate alle armi ,forse da buon fascista dispezzava la vita comoda ma probabilmente la spiegazione è molto più semplice e ce la da lui stesso:
 "come poteva un “cantore” dell’ardimento dei sardi in guerra e dell’amor patrio esimersi da dare il buon esempio e non essere laddove la patria chiamava?"
Come dice l'Inno di Mameli: "...Siam pronti alla morte l'Italia chiamò" e lui rispose sempre alle chiamate della Patria.

Camerata Alfredo Graziani
PRESENTE !!!!!!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale



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