lunedì 5 agosto 2013

Regio Corpo Truppe Coloniali

Domenica 4 agosto poche ore prima che la Kyenge venisse a Verona per ricordarci quanto siamo razzisti noi italiani a pochi chilometri di distanza a  Ponti sul Mincio (Mn) alla "Piccola Caprera", Oasi di italianità si celebrava la cerimonia in onore delle truppe coloniali che combatterono per l'Italia. Attivo dal 1885 in questo Corpo delle forze armate confluirono uomini da tutte la colonie del Regno prima e dell'Impero poi c'erano gli ascari eritrei, i somali dubat e i zaptié , i libici meharisti,savari e sphais infine le bande di Amhara etiopi .Combatterono in tutte le guerre sostenute dal Regno d'Italia sempre fianco a fianco con gli altri corpi del Regio esercito il contrario di quanto faceva la civilissima Inghilterra che mandava sempre al massacro le sue truppe coloniche per poi far intervanire gli altri corpi d'armata.
Nel 1940 il Regio Corpo Truppe Coloniali contava 250.000 effettivi che combatterono soprattutto in Africa Orientale e dove furono protagonisti dell'invasione della Somalia britannica e nella battaglia di Agordat dove il corpo d'armata ,comandato da Amedeo Guillet e dal tenente Roberto Togni , per impedire l'accerchiamento del grosso delle truppe italiane attaccò le colonne blindate inglesi armato solo di spade ,pistole e bombe a mano . L'ufficiale che subì questa carica dirà in seguito:
« Quando la nostra batteria prese posizione, un gruppo di cavalleria indigena, guidata da un ufficiale su un cavallo bianco, la caricò dal Nord, piombando giù dalle colline. Con coraggio eccezionale questi soldati galopparono fino a trenta metri dai nostri cannoni, sparando di sella e lanciando bombe a mano, mentre i nostri cannoni, voltati a 180 gradi sparavano a zero. Le granate scivolavano sul terreno senza esplodere, mentre alcune squarciavano addirittura il petto dei cavalli. Ma prima che quella carica di pazzi potesse essere fermata, i nostri dovettero ricorrere alle mitragliatrici»
Ma l'impresa più stupefacente fù durante la battaglia di Gondar dove comandati dal generale Guglielmo Nasi e con al al fianco le camice nere riuscirono a resistere per ben 7 mesi dopo la caduta di Addis Abeba ottenendo anche gli onori militari da perte degli inglesi.
Se l'Italia fascista fosse stata veramente uno stato razzista e xenofobo come vogliono farci credere queste truppe avrebbero disertato o si sarebbero arrese molto prima e non si sarebbero sacrificate con tanto entusiasmo ma la verità è che erano soldati italiani che amavano l'Italia perchè il Tricolore era la loro bandiera non erano sudditi o schiavi erano cittadini italiani.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

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