sabato 3 agosto 2013

Francesco Ferrucci

Il 3 agosto 1530 a Gavinana morì Francesco Ferrucci condottiero italiano della Repubblica di Firenze.
 "Uomo di alta statura, di faccia lunga, naso aquilino, occhi lacrimanti, colore vivo, lieto nell'aspetto, scarzo nelle membra..."
Nato a Firenze da una famiglia di mercanti Ferrucci da giovane fece parte dei fanciulli di Savonarola.
Dopo che furono cacciati i Medici da Firenze, Ferrucci aderì alla Repubblica ed entrò a far parte delle Bande Nere ,in precedenza truppe mercenarie ma dal 1527 al servizio di Firenze e ne  organizzò la difesa per l'imminente arrivo delle truppe dell'imperatore Carlo V d'Asburgo.
Dopo che Volterra si ribellò a Firenze ,Francesco Ferrucci ricevette l'incarico di riconquistarla ma pochi giorni dopo la città fù presa d'assedio dalle truppe spagnole comandate dal famoso comandante di ventura Fabrizio Maramaldo.
Dopo aver intimato più volte la resa a Ferrucci ,dopo più di un mese d'assedio Maramaldo tentò un attacco alla città che pero resistette infliggendo una bruciante sconfitta all'esercito spagnolo costringendolia ripiegare su Firenze.
La vittoria di Volterra galvanizzò i fiorentini sotto assedio e Ferrucci si ritirò a Pisa per arruolare volontari ed effettuare azioni di sabotaggio alle truppe imperiali e tentare di liberare la città attaccando da due punti diversi ma il Comandante Baglioni o per mancanza di fiducia o peggio per tradimento trattò la resa dando la possibilità a Maramaldo di tagliare la strada a Ferrucci.
Il 3 agosto 1530 uscì in campo aperto e tentò un ultimo scontro per spezzare l'assedio in quella che divenne la battaglia di Gavinana . Il capo delle truppe imperiali  venne ucciso nel combattimento , ma Ferrucci venne sopraffatto da forze preponderanti e con i pochi superstiti si arrese decretando la fine della battaglia.
Fabrizio Maramaldo si fece condurre il prigioniero nella piazza del paese ma poiché i soldati non vollero alzare le mani sul comandante fiorentino ferito, lo disarmò e contro tutte le regole della cavalleria si vendicò delle offese precedenti, ferendolo a sangue freddo e lasciandolo poi trucidare dai suoi soldati.  Francesco Ferrucci prima di spirare rivolse con disprezzo le celebri parole:
« Vile, tu uccidi un uomo morto! »
 Dieci giorni dopo Firenze si arrese agli imperiali e dovette accettare il rientro dei Medici.
Il sacrificio di Ferrucci è diventato, durante il Risorgimento emblema del sentimento di orgoglio nazionale, e il nome del suo aggressore (Maramaldo) è divenuto, per antonomasia, sinonimo di "uomo malvagio, spavaldo e prepotente soprattutto con i deboli, gli indifesi, gli sconfitti"

"La storia di quest'uomo non fà che confermare come dalla caduta di Roma ma probabilmente anche prima il popolo romano-italiano non era cambiato ma erano cambiati profondamente i loro capi sempre pronti a tradire la loro gente per assicurarsi il proprio benessere ed è per questo che gli italiani hanno poco senso dello stato perchè per centinaia d'anni sono stati traditi dai loro capi e capetti ,come disse un noto personaggio del secolo scorso"La disciplina deve cominciare dall'alto se si vuole che sia rispettata in basso"

Il condottiero fiorentino è citato nella quarta strofa dell' Inno di Mameli
"...Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano..."

Comandante Francesco Ferrucci
PRESENTE !!!!!

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale


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