L'11-12 aprile 1848 ebbe luogo la battaglia di Castelnuovo, al termine della quale il borgo venne saccheggiato ed incendiato e molti abitanti inermi vennero trucidati dalle truppe austriache inviate dal feldmaresciallo Radetzky.
Dopo l'insurrezione di Venezia e dopo le cinque giornate di Milano, Re Carlo Alberto di Savoia aveva rotto gli indugi e dichiarato guerra all'Impero austro-ungarico; l'esercito asburgico aveva già abbandonato la lombardia e si ritirò tra le fortezze del Quadrilatero per riorganizzarsi.
In quei giorni l'esercito sabaudo e i Corpi Volontari Lombardi erano impegnati in una serie di operazioni sia terrestri che navali nella zona del lago di Garda e a scopo di approvigionamento una colonna di 400 uomini comandati dal maggiore Noaro venne inviata dietro le linee nemiche.
Sbarcati a Cisano di Bardolino si diressero verso Castelnuovo superarono facilmente Lazise e Pacengo e una volta arrivati colsero di sorpresa gli austriaci e si impadronirono della polveriera e fecero 100 prigionieri.
Fin qui l'operazione fù un successo ma Noaro appoggiato dalla popolazione locale volle asseragliarsi nel paese bloccando così la strada per Peschiera probabilmente perchè era convinto che ,visto che l'esercito italiano aveva già invaso sia il Veneto che il Trentino , avrebbe potuto resistere agli austriaci fino all'arrivo dei rinforzi; ovviamente non fù così .
Radetzky inviò il generale Wilhelm Thurn und Taxis con due battaglioni di fanteria, rinforzato dall'artiglieria ed un drappello di cavalleria in totale circa tremila uomini che una volta arrivati alle porte di Castelnuovo iniziarono un pesante bombardamento che dopo aver raso al suolo il paese costrinse le truppe di volontari a ritirarsi.
La rappresaglia austriaca sarà terribile i soldati saccheggiarono il paese profanando anche una chiesa ,stuprarono le donne del borgo, massacrarono decine di civili inermi tra cui donne ,vecchi e bambini ed infine diedero fuoco alle case.
Gli austriaci giustificheranno il massacro nascondendosi dietro le leggi di guerra allora vigenti ma questo barbaro atteggiamento tipico dei crucchi fece ben capire agli italiani ancora dubbiosi che non c'era futuro per il popolo italiano sotto l'Austria e che uno dei due popoli doveva sparire dal Triveneto.
Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale
Nessun commento:
Posta un commento