martedì 20 gennaio 2015

Battaglia di Tarnova : l'ultima difesa di Gorizia

Tra il 19 e il 21 gennaio 1945 in provincia di Gorizia ebbe luogo la battaglia di Tarnova dell Selva combattuta dall'esercito della Repubblica Sociale Italiana contro il IX Korpus jugoslavo ed alcuni gruppi partigiani italiani.
Dopo l'8 settembre 1943 con il re in fuga e l'esercito italiano allo sbando, il confine orientale fù la zona più "calda d'Italia" ; i partigiani jugoslavi invasero l'Istria ,Fiume e la Dalmazia ed iniziarono i loro massacri che in un solo mese portarono a centinaia di civili trucidati ; fortunatamente ad ottobre la Wermacht riprese il controllo di tutta la zona che verrà messa sotto amministrazione della Repubblica Sociale nel frattempo però i partigiani titini sotenuti dagli eserciti "alleati"continuarono a prepararsi ed armarsi.
Purtroppo , i tedeschi consideravano il confine orientale italiano un fronte secondario e concentrarono il loro sforzi lungo la linea Gustav prima e sulla Gotica poi ed impedirono all'esercito repubblicano di avere grossi presidi nella Venezia Giulia e gli unici soldati che furono presenti fino all'ultimo giorno di guerra erano i marò della Decima Mas e i bersaglieri dei battaglioni "Mameli" e "Mussolini".
Tarnova fù uno dei tentativi di Tito di sfondare le linee difensive per poter occupare Gorizia e Trieste prima della fine della guerra in quanto quel presidio era il più esiguo e il più isolato di tutto il fronte.
Zara e Fiume erano da poco cadute in mano slava ma, nonostante la guerra volgesse ormai al peggio ,il resto Venezia Giulia era ancora saldamente nelle mani dell'Asse.
Nella notte del 19 gennaio una brigata di oltre mille uomini del IX Korpus attacò i 200 marò del "Fulmine" di stanza a Tarnova che pur dovendo abbandonare le postazioni di difesa e arretrare fino nell'abitato ,resistettero eroicamente all'attacco slavo per ben due giorni fino all'arrivo dei rinforzi italo-tedeschi che ricacciaono le brigate partigiane fuori dai territori dell'Asse.

Tarnova fu un battaglia decisiva per l'italianità  di Gorizia se gli slavi fossero passati ,Gorizia e probabilmente anche Trieste sarebbero inevitabilmente finite sotto la jugoslavia quindi i 200 marò del battaglione "Fulmine" in un rapporto 1 a 5 con un nemico meglio armato salvarono un'importante  pezzo d'Italia infatti, il 24 gennaio a Gorizia, i superstiti del battaglione rientrarono in città accolti da una manifestazione popolare di gioia. e nei giorni successivi i funerali delle vittime furono celebrati solennemente per le vie della città, al cospetto della popolazione.

Qualche storico minimizza l'importanza di questa battaglia e qualcuno adirittura la considera una vittoria jugoslava; beh costoro o mentono sapendo di mentire oppure sono degli ignoranti patentati perchè sappiamo bene che fine ha fatto il confine orientale, ceduto senza motivo con il consenso della Repubblica partigiana e anti-fascista che potè così pagare i presunti danni di guerra, ma è vero anche che tutti i territori che furono occupati a guerra finita cioè Istria,Trieste e Gorizia sperarono fino al 1975 in un ritorno all'Italia mentre quelli persi sul finire del 1944 (Fiume e Zara), a guerra finita erano già irrimediabilmente persi quindi se Gorizia fosse stata occupata nel gennaio 1945 quasi sicuramente oggi sarebbe in Slovenia e non in Italia.
Tra meno di un mese ci sarà il Giorno del Ricordo (10 febbraio) in cui si ricordano gli esuli e tutte le vittime civili dell'odio jugoslavo, quel giorno le istituzioni dovrebbero ricordarsi anche di tutti i combattenti della Repubblica Sociale che soli contro tutti hanno difeso fino alla fine quel pezzo di Patria troppo spesso dimenticato dai libri di storia .


Luca Tamburini
Movimento Sovranità e Difesa Sociale





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