lunedì 27 gennaio 2014

Nikolajewka

"Tutti i vivi all'assalto"

Il 26 ennaio 1943 fù combattuto uno dei più importanti scontri tra le forze dell'Asse in ripiegamento e l'Armata Rossa : la Battaglia di Nikolajewka.

Le sorti della guerra cominciavano a volgere a sfavore dell'Asse, infatti dopo 2 anni di continui successi , italiani e tedeschi subirono una pesante sconfitta in nord Africa nella Battaglia di El-Alamein e anche la Battaglia di Stalingrado stava ormai per concludersi con la vittoria russa.
Le truppe alleate della Germania ,dopo esser state derubate dei pochi camion a disposizione furono lasciate a crepare per permettere ai tedeschi di coprirsi la ritirata.

Le truppe italiane furono le uniche a non gettare le armi e gli alpini della "Tridentina" si ritrovarono a dover difendere anche gli sbandati che avevano al seguito : l'obbiettivo era uscire dalla sacca del Don per evitare l'annientamento .
Nella mattina del 26 gennaio le truppe italiane furono bombardate dall'aviazione russa, più tardi la divisione Tridentina comandata dal generale Luigi Reverberi attaccò il villaggio di Nikolajewka.
Inferiori di numero e contro un nemico maggiormente dotato di armi pesanti ed artiglieria gli alpini italiani furono a un passo dalla capitolazione ,quando il loro comandante al grido "TRIDENTINA AVANTI"  salì sull' unico carro armato a disposizione guidando l'assalto alle linee nemiche ,riusciendo ad aprirsi un varco  e rompere quindi l'accerchiamento  raggiungendo Shebekino il 31 gennaio 1943 località al di fuori della "tenaglia" russa.
Le perdite italiane furono altissime ma a dispetto di ogni previsione e contro la volontà di nemici ed alleati NOI ce l'avevamo fatta; abbiamo guardato in faccia la morte ma essa non ci aveva vinti.
Nessun altro ce l'avebbe fatta solo noi potevamo riuscire in una simile impresa, i russi avevano già conosciuto il valore degli italiani nella Battaglia di Malojaroslavets nel 1812 ma dopo Nikolajewka il valore degli italiani non verrà più scordato in terra di Russia.

Il bollettino di guerra russo n. 630 dell`8 febbraio 1943,  affermava: "... il Corpo d`Armata alpino italiano è l'unico che può ritenersi imbattuto in terra di Russia ".

Nel 1944 i Russi entrarono in Polonia e in un campo di concentramento trovarono il generale Reverberi.
Il comandante di un'armata russa lo mandò a chiamare.
"E' lei " disse "il comandante della famosa Tridentina?"
"Si generale .Perchè?"
"E' stata l'unica divisione del settore centro-sud che ci è sfuggita.Volevo conoscere il comandante". "No" rettificò Reverberi "non vi è sfuggita.E' l'unica che non siete riusciti a battere".
....l'unica che non siete riusciti a battere.

Medaglia d'oro al valor militare

«Comandante della Tridentina ha preparato, forgiato e guidato sagaciamente in Russia con la mente e con l'esempio i suoi reggimenti che vi guadagnarono a riconoscimento del comune eroismo medaglia d'oro al Valor Militare. Nel tragico ripiegamento del Don, dopo tredici combattimenti vittoriosi, a Nikolajewka il nemico notevolmente superiore in uomini e mezzi, fortemente sistemato su posizione vantaggiosa, deciso a non lasciar passare, resisteva ai numerosi, cruenti nostri tentativi. Intuito essere questione di vita o di morte per tutti, il Comandante nel momento critico, decisivo, si offre al gesto risolutivo. Alla testa di un manipolo di animosi, balza su un carro armato e si lancia leoninamente, nella furia della rabbiosa reazione nemica, sull'ostacolo, incitando con la voce e il gesto la colonna che, elettrizzata dall'esempio eroico, lo segue entusiasticamente a valanga coronando con una fulgida vittoria il successo della giornata ed il felice compimento del movimento. Esempio luminoso di generosa offerta, eletta coscienza di capo, eroico valore di soldato. Nikolajewka (fronte russo), agosto 1942-gennaio 1943.»

Molti politici e scrittori ,soprattutto a sinistra , hanno voluto strumentalizzare e pontificare sulla tragica ritirata di Russia  per quanto mi riguarda a me interessano solo i fatti e i fatti sono che gli italiani anche in Russia hanno stupito il mondo e fatto il loro dovere fino all'ultimo e dimostrandosi molto più coraggiosi e leali dei loro alleati teutonici .
Tutto il mondo si ricorda del tradimento italiano dell'8 settembre '43 ma forse sarebbe ora che qualcuno si ricordi di tutti i tradimenti che abbiamo subito noi italiani ,ma se continueremo la nostra guerra tra bande non sarà certo dallo straniero che otterremo il giusto riconoscimento per i nostri meriti.

Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale

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