Nell' intento di approvvigionare e liberare la Fortezza di Peschiera accerchiata dalle truppe italiane, il Maresciallo Radetzki era uscito da Mantova, dirigendosi col maggior numero delle sue truppe su Curtatone e Montanara; allo stesso tempo aveva distaccato una colonna di seimila uomini, affidandole l’incarico di attaccare gli italiani a Calmasino, presso il lago di Garda.
A Calmasino oltre a due Battaglioni del 3° Reggimento Brigata Piemonte, ed una Compagnia di volontari studenti (Bersaglieri) accorsero anche molti volontari dai paesi limitrofi specialmente da Bardolino e nonostante la grande superiorità numerica gli austriaci non riuscirono a sfondare le linee difensive italiane , le nostre truppe resistettero con fermezza e coraggio tale che dopo parecchie ore di accanito combattimento riuscirono a scompigliare le fila asburgiche dopodichè i nostri soldati sprezzanti del pericolo presero arditamente l’offensiva e lanciandosi sul nemico alla baionetta l’obbligano a ritirarsi in disordine, facendo un gran numero di prigionieri.
I paesi limitrofi al lago di Garda furono gli ossi più duri per l'esercito austroungarico mentre a Verona la popolazione locale creò pochi problemi all'invasore, nella provincia le truppe imperiali oltre a dover affrontare l'esercito di re Carlo Alberto ebbero a che fare con una popolazione inferocita e decisa a tutto pur di liberarsi di loro.
Le popolazioni del Baldo-Garda pagheranno a caro prezzo la loro ribellione ma come sappiamo la liberazione delle nostre terre, italiane fin nel midollo , era solo rimandata .
Luca Tamburini
Movimento Sovranità Difesa Sociale
